mercoledì 20 gennaio 2016

Quel che resta di una donna, dopo tutto




A 22 anni avevo una casa, un lavoro a tempo indeterminato, un fidanzato e due gatti: Era il 2001, era tutto più semplice. Tante cose avevo già fatto. Liceo, università, due amori e altrettante case in città diverse. Libri, viaggi, sogni, tanti sogni. A 22 anni ero caduta tante volte e tante volte mi ero rialzata. Ero serena, “sistemata”, avevo dei progetti. Lavoravo come grafica pubblicitaria in un’azienda metalmeccanica della provincia di Macerata. Era una grande azienda (circa 50 dipendenti) ma rimaneva un’azienda a “conduzione familiare”, una cosa tipica da queste parti. In questo tipo di aziende non esiste il titolare ma il padrone. Tutto è suo all’interno della sua proprietà, prodotti, tavoli, sedie, persone. Era “normale” lavorare 9 ore e più al giorno e vedersene retribuite solo 8. C’erano i badge, gli orari risultavano ma venivano quotidianamente modificati per fare risultare solo 8 ore di lavoro effettive. All’inizio mi sono adeguata anch’io al trend aziendale ma dopo qualche anno (e nessun aumento di stipendio) ho cominciato a chiedere spiegazioni e a richiedere l’intervento di un sindacato. Inutile dire che un sindacato non aveva mai messo piede in azienda fino a quel momento. Poche settimane dopo quell’unico incontro, mi hanno trasferita in una piccola stanza senza finestre, da sola a compilare tabelle. Non proprio il mio lavoro. Lavoro per il quale avevo studiato e mi ero trasferita a centinaia di chilometri da casa. Ho cominciato a cercare un altro impiego e dopo pochi mesi l’ho trovato. Era il 2006, era tutto più semplice. Prima di firmare il nuovo contratto, scopro di aspettare un bambino. Era stato cercato, voluto per anni, ed ora, proprio nel momento meno azzeccato? Già, la vita fa così! Cosa fare ora? Incinta, senza lavoro e con un mutuo da pagare. Avrei potuto non dire nulla, presentarmi al nuovo lavoro, firmare il contratto e...Sorpresa! Sono incinta! Molte persone lo avrebbero fatto ed oggi, a dirla tutta, lo farei anch’io. Ma ero ancora ottimista, confidavo nell’umanità del genere umano, nei diritti, nelle opportunità e così andai e vuotai il sacco. Beh, mi assunsero ugualmente. Lo so che non ci credete, ma è proprio così che sono andate le cose. Ricordate? Era il 2006, era tutto più semplice.
A 27 anni avevo una casa, un lavoro a tempo indeterminato, un fidanzato, un bambino e due gatti.
Dopo 4 anni e un altro bambino le cose intorno a noi cominciarono a non essere più così semplici.
Le aziende chiudevano, i lavoratori venivano mandati a casa e le imprese che ancora restavano a galla, di sicuro non investivano in comunicazione. L’agenzia di comunicazione andò in crisi e cominciò a licenziare. Io fui la seconda ad essere buttata fuori “con effetto immediato”.
E di nuovo. Avevo 31 anni, un mutuo, due bambini e nessun lavoro.
Non si trovava uno straccio di lavoro da nessuna parte. Ho cercato per mesi. Poi ho deciso che dovevo reinventarmi un mestiere. Ho fatto un corso per pasticcere e dopo poco e per una vera, inaspettata botta di fortuna (a volte succede!), ho iniziato a lavorare nella migliore pasticceria della mia zona. Tre anni dopo però, la crisi ha colpito anche quel settore e la pasticceria ha chiuso. Comincio a credere di essere io a portare sfortuna! Ma poi mi guardo intorno e vedo che tutti quelli che conoscevo bene o male hanno subito gli effetti di questo periodo. A molti è andata anche peggio.
L’estate 2014 l’ho passata a lavorare in un albergo di lusso della zona come pastry chef. Mi permettevano di lavorare solo la mattina fino alle 15, così facevo in tempo a prendere i bambini a scuola e fare tutto quello che viene dopo. Ma era un lavoro stagionale e la stagione, prima o poi finisce. Allora ho cercato qualcosa di più stabile, di più continuativo. Ho trovato un hotel di nuova apertura, ci lavorava un mio amico, cercavano una pasticcera per le colazioni. Per me era perfetto. Lavoravo solo di mattina e la domenica stavo con la mia famiglia. Ma avevamo concordato una cifra che dopo due mesi di voucher non si è rivelata fondata. L’ho fatto presente ma è bastato questo per vedermi sbattere (di nuovo) la porta in faccia. Mi è stato detto che non ci si poteva fidare di me, che non mi meritavo neanche lontanamente quello che chiedevo. Credetemi, era una cifra solo dignitosa. E mi ritrovo, ancora, a lavorare nell’albergo di lusso per la stagione 2015. E mi ritrovo, ancora, con la stagione finita e senza un lavoro. Mi rimetto alla ricerca. Come pasticcera, come grafica, come doula. Ad Ancona, nelle Marche, in Italia. Una ragazza che lavorava con me nell’agenzia di comunicazione mi dice che nella sua azienda (un’azienda molto grande, una s.p.a.) stanno cercando un grafico e mi manda l’indirizzo e-mail per mandare il curriculum. Mi chiamano immediatamente. Wow! Fosse che questo 2015 si salva sul finale? Mando il link ai miei lavori svolti e faccio un primo colloquio con il direttore marketing. Un colloquio di un’ora. Io gli racconto, lui mi racconta.
“Certo, devo vedere altre persone, ma non ti nascondo che il tuo curriculum è molto, molto interessante!”
Dopo tre giorni vengo richiamata per un secondo colloquio con il titolare.
“Ho visto il curriculum, i lavori. Niente da dire. Tutto molto bene. La mia unica perplessità è che hai due figli. Sai, questa è un’azienda, lo capisci?”
Così, con questo candore.
Al termine del colloquio mi avevano detto che mi avrebbero mandato una proposta e che avrei fatto una prova di uno, due giorni.
Ho richiamato qualche giorno dopo e il direttore marketing mi ha risposto che avevano ordinato i computer, che stavano arrivando e che mi avrebbe richiamato appena allestita la nuova postazione.
Non li ho più sentiti. E’ passato più di un mese.
Ho 36 anni, due figli, un mutuo, un fidanzato e due gatti e, ancora, nessun lavoro.
Un paese si misura dalle sue politiche sociali prima che dalla sua economia. Così dicono, così credo anch’io.Stanno in questi giorni chiudendo l’ospedale del paese dove vivo, l’ospedale dove sono nati i miei figli. “Fa meno di mille parti l’anno, non è sicuro, lo chiudiamo!” Le parole usate sono più o meno sempre le stesse: produttività, sicurezza, profitto. Si misura tutto su questo. Ospedali, scuole, persone,
Allora perchè assumere una donna di 36 anni con due figli, senza parenti vicini? Perchè non licenziarla prima che chieda il part time? Perchè andare incontro alle sue esigenze di orario, di permessi in caso di malattia dei figli?
Proprio per questo. Perchè io sono donna, madre di due figli maschi che ho cresciuto praticamente senza nessuno aiuto. Basterebbe questo oltre ai miei ben tre curriculum (art director, pastry chef, doula) a qualificarmi.
Sono un’esperta di problem solving, di ottimizzazione dei tempi, di gestione delle risorse. Amministro un’azienda da quando avevo 22 anni, un’azienda che è cresciuta negli anni e che, malgrado tutti i tentativi di sabotaggio, è ancora in attivo. Sono brillante, rapida, non mi perdo in chiacchiere e mi adeguo facilmente, anche alle peggiori situazioni.
Molte delle persone che ho conosciuto e che avrebbero dovuto “dirigermi” non può dire altrettanto.
Ma loro lavorano, loro meritano, io no.
Allora cosa resta di una donna dopo che ti hanno sminuito per anni, dopo che ti dicono “scegli”, con le parole, con i fatti, continuamente e continuamente scegli quello che per te vale di più, non loro? Cosa resta di una donna stanca, affaticata, delusa? Cosa resta di una donna dopo che è diventata madre?
“Hai figli? Intendi averne? Che lavoro fa tuo marito?” Quanti di voi si è sentito fare queste domande ad un colloquio di lavoro? Non conosco un uomo che mi abbia risposto “ah si, a me lo hanno chiesto”. Ci ostiniamo a credere che non viviamo in un paese maschilista ma in realtà e tutta onestà non esiste alcuna parità. In casa, al lavoro.
Sono diventata una volontaria di un’associazione che si occupa di rifugiati, perchè, più di ogni altra cosa, ho necessità di credere che questo mondo sia ancora umano. Ho bisogno di credere che non ci siano solo padroni, finti intellettuali che licenziano una mamma con un figlio di poco più di un anno. Persone che dietro la parola “start up” nascondono (neanche troppo bene) sfruttamento, arroganza, indifferenza.
Ho bisogno di credere che le persone e i rapporti umani vengano prima di qualsiasi logica di profitto. Sono diventata volontaria perchè io sono ancora umana e voglio restarci.

mercoledì 16 ottobre 2013

B come bacche e benessere

BACCHE DI ACAI
Le bacche di acai sono piccoli frutti di colore blu originari della foresta pluviale sudamericana. Sono imparentate con i mirtilli, con cui condividono un elevato contenuto di antiossidanti. Per secoli, le bacche di acai hanno rappresentato un alimento basilare per le popolazioni indigene dell’America Meridionale. Essi credevano che le bacche di acai potessero infondere forza e coraggio. Soltanto negli ultimi anni la ricerca scientifica ha iniziato ad indagare le loro proprietà benefiche per la salute.
Proprietà e benefici delle bacche di acai
Le bacche di acai sono ricche di antiossidanti considerati utili per proteggere il cuore e l’apparato cardiocircolatorio. Contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue e contengono steroli vegetali, preziosi per salvaguardare vasi sanguigni. Le sostanze benefiche presenti nelle bacche di acai migliorano la circolazione e rendono più elastiche le pareti delle arterie.
La polpa ricavata dalle bacche di acai è in grado di ridurre gli effetti negativi di una dieta ricca di grassi, aiutando a perdere peso.
Dalle bacche di acai viene estratto un olio portentoso per la pelle. Il suo impiego come ingrediente nei prodotti di bellezza e nelle creme antietà è piuttosto frequente. Le stesse bacce di acai, quando vengono inserite nell’alimentazione, aiutano la pelle a riacquistare lo splendore perduto ed un aspetto più salutare.
Coloro che soffrono di problemi digestivi possono assumere le bacche di acai per trovare sollievo. Hanno proprietà disintossicanti, risultano utili per il fegato e sono un’importante fonte di fibre vegetali, indispensabili per il corretto funzionamento dell’intestino. Presentano proprietà anti-infiammatorie che contribuiscono a supportare il sistema immunitario ed a prevenire le reazioni allergiche.
Più in generale, le bacche di acai proteggono le cellule di tutto il nostro organismo dagli attacchi dei radicali liberi e dall’azione degli agenti esterni. Presentano proprietà anti-cancro. Sono molto ricche di vitamina C e di acido ellagico, un polifenolo antiossidante, di omega 3, omega 6 e vitamine. Secondo uno studio scientifico pubblicato dal Journal of Agriculture and Food Chemistry, i polifenoli contenuti nelle bacche di acai sono in grado di ridurre la proliferazione delle cellule cancerogene fino all’86%. Le sostanze presenti nelle bacche di acai agirebbero annientando le cellule tumorali prima che esse si moltiplichino.
Le bacche di acai migliorano i livelli generali di energia del nostro organismo. Contribuiscono a contrastare l’affaticamento e lo stress. Secondo alcuni studi preliminari, il loro consumo potrebbe risultare utile per prevenire i sintomi tipici della menopausa, oltre che per migliorare la qualità dei rapporti sessuali, favorendo la circolazione sanguigna verso gli organi genitali, soprattutto per quanto riguarda gli uomini.






BACCHE DI GOJI
La bacche di Goji rappresentano i frutti di due differenti specie di piante, il Lycium barbarum ed il Lycium chinese, entrambi appartenenti alla famiglia delle solanacee, che comprende anche frutti come i pomodori e tuberi come le patate.
Le bacche di Goji crescono spontaneamente in Tibet, Cina, Mongolia e sull’Hymalaia, presentano una forma leggermente ovale e sono piuttosto piccole. Il loro colore è tendente al rosso o all’arancione scuro. secondo la medicina tradizionale cinese le bacche di Goji costituirebbero un vero e proprio elisir di lunga vita, in grado di promuovere il mantenimento di una buona salute per molti anni.
I piccoli frutti si distinguono per il loro elevato contenuto di antiossidanti naturali, che li renderebbero un prezioso aiuto nel contrastare i radicali liberi, con effetto benefico sia per i tessuti dell’organismo che nella prevenzione delle malattie tumorali legate alla pelle, secondo uno studio condotto di recente in Australia. Le ricerche condotte da parte degli esperti hanno permesso di individuare la capacità delle bacche di Goji di rallentare il decorso del cancro della pelle, rallentando il moltiplicarsi delle cellule malate. Secondo la scala del grado di capacità antiossidante (tasso Orac), infatti, le bacche di Goji rapprentano il grado più elevato , 25300 contro i 7700 del lampone nero e 13120 del cioccolato fondente, alimenti noti per le loro proprietà antiossidative.
Alle bacche di Goji sono state inoltre attribuite proprietà anti-infiammatorie: sono ricche di vitamine (specialmente la vitamina C e la vitamina E) e di sali minerali, oltre che di acidi grassi essenziali e di componenti considerati benefici in particolar modo per la salute degli occhi, come il betacarotene, la luteina e la zeaxantina. A colpire è inoltre soprattutto il contenuto di vitamina C delle bacche di Goji, che sarebbe superiore di 500 volte rispetto a quello delle arance. Per i monaci tibetani e per la medicina tradizionale cinese queste bacche sono così preziose da aver meritato la nomina di “diamanti rossi”. Sono, inoltre, ricche di calcio.
Le proprietà benefiche delle bacche di Goji sono numerose. Esse sono infatti considerate in grado di stimolare il metabolismo, favorendo di conseguenza il dimagrimento, di migliorare la qualità del sonno e della memoria, e di garantire effetti benefici per la vista. Sono inoltre ritenute un alimento afrodisiaco ed in grado di fornire grande energia. Infine, stimolano il sistema immunitario e contribuiscono alla regolazione degli zuccheri nel sangue.
In una singola bacca sono racchiusi tutti i principali macro e micronutrienti: carboidrati (efficaci come rinforzo e sostegno del sistema immunitario), proteine, lipidi (tra cui Omega 3 e Omega 6) e Germanio, un potente antiossidante utile per proteggere l’organismo in caso di radiazioni e coadiuvante per artrite reumatoide, ipertensione ed allergie.
La loro assunzione viene consigliata come integrazione ad uno stile di vita sano ad adulti, bambini, anziani, sportivi, vegani e - grazie al loro basso indice glicemico - a chi ha bisogno di tenere sotto controllo il proprio peso corporeo.
Possono essere assunte da chiunque, da chi soffre di pallore, affaticamento visivo, gravidanza, menopausa, disturbi associati allo stress, sbalzi di umore e come integrazione ad un regime alimentare controllato. Il suo utilizzo è sconsigliato solo in casi di terapie con anticoagulanti o a chi soffre di allergia al pomodoro.Aiutano rinforzare il sistema immunitario, a disintossicare il fegato, a migliorare la resistenza muscolare, a sostenere l’organismo durante i periodi di forte stress e a supportare l’idratazione e l’elasticità della pelle.
Moltissimi studi hanno dimostrato che grazie alla disponibilità dei nutrienti forniti, queste bacche selvatiche offrono un valido sostegno nella regolazione e rigenerazione dei processi metabolici, delle risposte immunitarie e delle attività neurologiche.La loro assunzione varia da adulto a bambino, in genere negli adulti si consiglia di assumere 1-3 cucchiai al giorno, l’equivalente di 30 gr, sia a bagnomaria, da solo come frutto o a piacere aggiunto a yogurt, macedonia, riso, insalate ecc.
Attenzione però, nei bambini la dose consigliata è misurata in cucchiaini e non in cucchiai, da 1 a 3 al giorno.



GOLDEN BERRIES
La Physalis peruviana (L.) è una pianta arbustiva della famiglia delle Solanaceae. Il nome italiano del frutto è uciuva (traslitterazione italiana dallo spagnolo andino uchuva). Viene anche chiamato ribes del Capo (dall’inglese Cape gooseberry) o erroneamente frutto della passione, confondendolo con i frutti del genere Passiflora, a cui non appartiene. Si può chiamare anche fisaglia, ma questo termine include generalmente anche i frutti di altre specie di genere Physalis, come l’alchechengio, originario della Cina.
Il frutto presenta una forma rotondeggiante, di colore giallo, dolce e piccolo (tra 1,25 e 2 cm di diametro), il cui aroma può essere descritto come un pomodoro dolce con retrogusto di ananas e vaniglia. Si può mangiare sia da solo che sotto forma di conserva mediante sciroppo, nei preparati dolciari e assieme ad altri frutti dolci. Si può aggiungere alle macedonie, allo yogurt e alle insalate. Il frutto fresco viene spesso usato in cucina e pasticceria come decorazione.
Il gioiello del Sud America, una super fonte di rame. Il rame contribuisce alla salvaguardia delle cellule dallo stress ossidativo. Studi scientifici dimostrano che le proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie derivano dai suoi principali elementi, polifenoli e carotenoidi.
É una fonte di provitamina A e vitamina C, cosí come alcune vitamine del complesso B, il contenuto di proteína e fosforo sono eccezzionalmente alti, peró i livelli di calcio sono bassi, attualmente, ha un importante uso con fini terapeutici, visto che secondo gli esperti aiuta a purificare il sangue, tonifica il nervo ottico ed allivia affezioni della bocca e della gola.
É raccomandato per persone con diabete di qualsiasi tipo, favorisce il trattamento delle persone con problema della próstata grazie alle sue proprietá diuretiche ed inoltre é utilizzata come tranquillante naturale per il suo contenuto di flavonoidi.

mercoledì 9 ottobre 2013

S come semi e salute




SEMI DI GIRASOLE
I semi di girasole, così come i semi di zucca, i semi di lino ed i semi di canapa, rappresentano degli alimenti ricchi di nutrienti, nonostante le loro piccole dimensioni.
Essi possono essere considerati come un integratore naturale di elementi benefici per la salute del nostro organismo, tra i quali possiamo trovare sia acidi grassi essenziali che vitamine.
I semi di girasole si contraddistinguono per il loro contenuto di acidi grassi considerati esenziali, tra i quali troviamo l’acido folico, particolarmente consigliato in gravidanza per il corretto sviluppo del nascituro, e l’acido linoleico, impiegato da parte del nostro organismo per la formazione degli acidi grassi omega 3, ritenuti molto utili per la protezione del cuore.
Essi contengono vitamine del gruppo B, e vitamina E, la quale è in grado di svolgere una funzione antiossidante e di proteggere le cellule del nostro corpo dall’invecchiamento. Tra i sali minerali contenuti nei semi di girasole, ritroviamo la presenza di ferro e di zinco, oltre che di fosforo. Presentano, inoltre, un contenuto da non sottovalutare di magnesio e di potassio.
I semi di girasole sono indicati per garantire un buon funzionamento dell’intestino e per la prevenzione delle malattie respiratorie. La vitamina E in essi contenuta è stata individuata come un elemento in grado di proteggere i polmoni dallo stress ossidativo. Il consumo di semi di girasole è ritenuto utile per la prevenzione del cancro, con particolare riferimento al loro contenuto di selenio.
Il loro contenuto di magnesio e di rame li rende un alimento considerato benefico per il mantenimento della salute delle ossa. La vitamina E contribuirebbe inoltre ad alleviare i dolori causati dall’artrite. E’ ancora per merito del magnesio in essi presente che i semi di girasole vengono ritenuti un alimento benefico in quanto preziosi per ristabilire uno stato di calma, poichè rilassano i nervi, contribuendo ad evitare stress ed emicranie, oltre che favorendo il relax generale.
Il loro ricco contenuto di antiossidanti li rende efficaci nell’alleviare diverse condizioni di natura infiammatoria dalle quali il nostro organismo può essere interessato, tra le quali è possibile individuare dolori articolari, ulcere, eruzioni cutanee ed asma. Essi sono ritenuti benefici sia per il cuore che per l’apparato circolatorio, in quanto sarebbero in grado di evitare che il colesterolo LDL si accumuli sulle pareti delle arterie, così da evitare problematiche tanto gravi quanto l’infarto.
I semi di girasole vengono impiegati a livello industriale per la produzione dell’olio da essi derivato. Numerosi possono essere i loto utilizzi a tavola e in cucina. I semi di girasole, leggermente salati e tostati, possono costituire uno snack spezzafame salutare, sia per gli adulti che per i bambini. I semi di girasole possono essere inseriti tra gli ingredienti da utilizzare per la preparazione casalinga del muesli, accanto a fiocchi di cereali, cereali soffiati, frutta a guscio e frutta essiccata.
Inoltre, possono essere affiancati ai pinoli o alle mandorle per la preparazione di un pesto o di un condimento per la pasta originale. Costituiscono un ingrediente interessante da aggiungere alle insalate estive, ma anche a piatti a base di riso o di cereali in chicco. Sono ottimi da utilizzare nella preparazione casalinga del pane e di altri prodotti da forno, come i crackers o i grissini.
Possono essere inoltre impiegati per arricchire in maniera semplice dei piatti di verdure, delle minestre o delle zuppe. I semi di girasole vengono triturati molto finemente in modo da ottenere una farina particolarmente ricca di ferro, da impiegare, ad esempio, per la preparazione casalinga di barrette energetiche e rimineralizzanti.
Se non salati, possono essere impiegati per arricchire una macedonia o per decorare una coppa di gelato peparato in casa. Per quanto riguarda il loro impiego curativo, i semi di girasole possono essere impiegati per la preparazione di cataplasmi da applicare sul petto per la cura delle malattie respiratorie tipiche della stagione invernale.
Si possono impiegare tal quali o tostati nelle insalate, nelle minestre e nello yogurt, oppure nella preparazione di prodotti da forno dolci e salati (5-10%).

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 584
Proteine (g): 31,4
Carboidrati (g): 0
Grassi (g): 51,1
Fibre (g): 7,5
Vitamina B12 (mcg): 4
Vitamina B1 (mg): 1,5
Vitamina A (mcg): 40
Vitamina D (mcg): 22
Vitamina E (mg): 31
Vitamina PP (mg): 3


SEMI DI LINO
I semi di lino (Linum usitatissimum) possono essere considerati tra i principali “semi della salute”. Nonostante le loro piccole dimensioni, contengono infatti numerosi elementi nutritivi che vengono ritenuti particolarmente benefici per il nostro organismo. E’ consigliabile inserirli nella propria alimentazione in modo regolare soprattutto se si ritiene di dover migliorare le proprie capacità digestive, ma anche per numerose altre motivazioni. Essi sono considerati, insieme all’olio di lino che ne rappresenta il più importante derivato, come una delle fonti vegetali più ricche di omega3 presenti in natura. Sono dunque particolarmente consigliati a coloro che seguono un’alimentazione vegetariana o vegana e che quindi non traggono tali elementi nutritivi da alimenti come il pesce e i molluschi. Gli acidi grassi omega3 in essi contenuti sono in grado di proteggere l’organismo dall’insorgere di malattie che interessano l’apparato circolatorio e si sono rivelati utili nel trattamento di patologie come l’ipertensione e l’osteoporosi. Il consumo dei semi di lino, anche per questo motivo, è particolarmente consigliato alle donne che si rivelano maggiormente soggette all’osteoporosi durante la menopausa. Cercare di bilanciare il contenuto di omega3 e di omega6 nella propria dieta può essere utile sia agli uomini che alle donne per quanto concerne la prevenzioni di alle donne per quanto concerne la prevenzioni di patologie a carico delle ossa, del cuore e dell’apparato digerente. L’assunzione regolare di omega3 e degli stessi semi di lino è legata sia a un miglioramento delle funzioni digestive, sia ad un accrescimento dei livelli di colesterolo HDL, utile per la prevenzione di patologie a carico dell’apparato cardiovascolare. L’assunzione dei semi di lino può essere inoltre benefica nel caso in cui si soffra di stitichezza, per via della loro azione emolliente nei confronti dell’intestino. Per ottenere un apporto regolare di omega3 a partire da essi, gli esperti consigliano di assumere almeno tre cucchiaini di semi di lino crudi e tritati al giorno.
Oltre agli acidi grassi omega3, i semi di lino contengono sali minerali preziosi, come manganese, fosforo, rame e magnesio, oltre che proteine e vitamine del gruppo B. Le proprietà emollienti dei semi di lino si rivolgono oltre che all’intestino, all’apparato urinario, rendendoli utili nel caso in cui si soffra di cistite. I semi di lino stimolano il sistema immunitario, aiutano l’organismo ad attivare i propri processi depurativi e favoriscono la regolarità intestinale.
Studi e controindicazioniI semi di lino non presentano particolari controindicazioni per gli adulti, ma per quanto riguarda i bambini ed il loro utilizzo come terapia naturale nei loro confronti, ad esempio in caso di stitichezza, è bene consultare il proprio pediatra. Negli Stati Uniti sono inoltre stati effettuati degli studi che hanno iniziato a porre in correlazione le proprietà benefiche dei semi di lino con la possibilità che essi riescano ad agire positivamente nella prevenzione di tumori al seno, al colon e alla prostata. La loro assunzione regolare sarebbe inoltre utile per prevenire le emorroidi e per favorire lo sviluppo della corteccia cerebrale del feto durante la gravidanza. Vengono infine utilizzati in caso di ascessi, di infiammazioni della gola e di dolori reumatici.
Si possono impiegare tal quali nelle insalate, nelle minestre e nello yogurt, oppure nella preparazione di prodotti da forno dolci e salati (5-10%).

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 373
Proteine (g): 24,5
Carboidrati (g): 0
Grassi (g): 31
Fibre (g): 29
Sodio (g): Nd


SEMI DI SESAMO
I semi di sesamo rappresentano una fonte preziosa di elementi nutritivi, racchiusi nelle minuscole dimensioni di ognuno di essi. Possono essere considerati tra i semi più importanti tra cui scegliere, pensando di nutrirsi al fine di mantenere un buon livello di salute, insieme ad altri semi benefici, come i semi di zucca, i semi di lino e i semi di girasole. Parlando di semi di sesamo, ci riferiamo ad una pianta erbacea originaria dell’India e dell’Africa, a cui è stato attribuito il nome scientifico di Sesamum indicum. Esistono due tipologie di semi di sesamo: semi di sesamo nero e semi di sesamo bianco. I semi di sesamo bianco sono meno rari e più facilmente reperibili. Le loro proprietà nutritive sono comunque molto simili. I semi di sesamo possono essere considerati come una delle fonti vegetali di calcio principali. 100 grammi di semi di sesamo contengono infatti contenere dagli 800 ai 1000 milligrammi di calcio. Nella stessa quantità di semi di sesamo sono presenti circa 470 mg di fosforo, 815 mg di magnesio e 20,1 mg di ferro, oltre al 18,7% di proteine. Altre fonti vegetali di calcio sono rappresentate dai semi di chia, dalla quinoa, dai fichi secchi e dalle mandorle, oltre che da verdure come spinaci e broccoli. Essi rappresentano inoltre una fonte di manganese, zinco e selenio. Sono inoltre ricchi di acidi oleici, che contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue e ad incrementare la presenza di colesterolo “buono” HDL. 100 grami di semi di sesamo contengono il 25% della dose giornaliera raccomandata di acido folico. Tra le vitamine del gruppo B, contengono niacina, nella quantità di circa 4,5 mg ogni 100 grammi, il 28% del fabbisogno quotidiano. Ai semi di sesamo sono state attribuite proprietà antiossidanti e anticancro. Essi inibirebbero lo sviluppo del cancro al colon, per via del loro contenuto di acido fitico. Il loro contenuto di lignani permette il controllo della pressione sanguigna, con effetti anti-ipertensivi. Il consumo di semi di sesamo può contribuire a prevenire la formazione di placche sulle pareti delle arterie.
L’assunzione di semi di sesamo è benefica per le ossa, migliora le funzioni del fegato, è efficace nella rimozione dei vermi intestinali, riduce i reumatismi e i dolori articolari, stimola la circolazione e contribuisce a migliorare la digestione. L’olio di sesamo, ricavato dai semi, viene impiegato per la cura della pelle, per effettuare massaggi rinvigorenti, contro la forfora e per contrastare la congestione nasale.
Dai semi di sesamo da secoli in Oriente viene ricavato un olio utilizzato a scopo alimentare, che da qualche tempo è reperibile anche in occidente, soprattutto nelle erboristerie e nei negozi di prodotti biologici. I semi di sesamo e l’olio di sesamo, frullati tra loro, costituiscono gli ingredienti principali per la preparazione della salsa tahin, anche conosciuta come crema di sesamo, un condimento di origine mediorientale, particolarmente ricco di calcio ed utilizzato tradizionalmente per accompagnare i falafel. Potete trovare la ricetta per la preparazione casalinga della salsa tahin, per la quale è possibile utilizzare sia olio di sesamo che olio di girasole biologico. I semi di sesamo possono rappresentare un interessante ingrediente aggiuntivo per il muesli della colazione e per il condimento di ricche insalate. Possono inoltre essere incorporati nell’impasto di pane, grissini e crackers, in modo da ottenere dei prodotti che ne preservino il sapore. E’ inoltre possibile utilizzarli nella preparazione di panature e per gratinare le verdure, oltre che come condimento di piatti a base di pasta o di riso, in zuppe e minestre. In Oriente i semi di sesamo vengono a volte utilizzati nella preparazione della zuppa di miso e dal Giappone si è diffusa anche qui da noi la ricetta per preparare il Gomasio con i semi di sesamo, un’ottima alternativa al sale da cucina. Infine essi possono rappresentare un integratore naturale di calcio, nella quantità di due cucchiaini al giorno, precedentemente tostati e ben masticati.
Si possono impiegare tal quali o tostati nelle insalate, nelle minestre e nello yogurt, oppure nella preparazione di prodotti da forno dolci e salati (5-10%).

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 631
Proteine (g): 20
Carboidrati (g): 12
Grassi (g): 61
Fibre (g): 12
Sodio (mg): 47


SEMI DI ZUCCA
I semi di zucca, nonostante le loro piccole dimensioni, possono essere considerato come un alimento ricco di proprietà benefiche e come uno spezzafame salutare, da sostituire ai classici snack confezionati. I semi di zucca sono benefici per il cuore, ci aiutano a garantirci un buon riposo notturno ed una buona salute generale. Possono essere consumati crudi oppure tostati in forno a temperatura non troppo elevata per 15-20 minuti. Sono ottimi anche caldi e possono essere conditi con un pizzico di sale marino integrale. Possono essere acquistati già tostati, scegliendoli preferibilmente biologici, nei negozi di prodotti naturali.
I semi di zucca presentano un elevato contenuto di triptofano, un aminoacido precursore della serotonina, che contribuisce ad assicurarci non soltanto di vivere le nostre giornate all’insegna del buonumore, ma anche ad aiutarci a godere di un buon riposo nelle ore notturne, in modo da recuperare tutte le energie necessarie per affrontare gli impegni della giornata seguente.
Tra i componenti nutritivi presenti nei semi di zucca vi è il magnesio, un elemento che contribuisce a regalare al nostro organismo una sensazione di relax. Il magnesio è infatti considerato come una sostanza naturalmente calmante e rilassante, oltre ad essere ritenuto benefico per la corretta attività cardiaca.
I semi di zucca presentano un contenuto da non sottovalutare di proteine altamente digeribili che contribuiscono a mantenere regolari i livelli di zuccheri nel sangue quando essi vengono consumati nel corso della giornata come snack. Mantenere i livelli degli zuccheri stabili può essere fondamentale quando si cerca di perdere peso. Ecco perché i semi di zucca sono spesso consigliati anche a chi segue una dieta dimagrante.
I semi di zucca contengono acidi grassi essenziali omega3, fattore che li rende una fonte vegetale preziosa di questi elementi. La loro presenza permane in un alimento estratto da essi a freddo: l’olio di semi di zucca. Esso potrebbe rivelarsi d’aiuto nella cura di pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna, come suggerito da uno studio scientifico pubblicato nel 2009.
Il contenuto di zinco dei semi di zucca li rende un alimento adatto ad essere consumato da parte della popolazione maschile, in quanto tale minerale è ritenuto in grado di svolgere un’azione protettiva nei confronti della prostata. L’assunzione di alimenti contenenti zinco è inoltre consigliata alle donne in gravidanza e a coloro che desiderano tenere sotto controllo i livelli di colesterolo.
I semi di zucca, insieme a legumi come le lenticchie, i fagioli ed i ceci, possono essere considerati come una fonte vegetale di ferro. Assumerli come spuntino potrà contribuire a contrastare i cali di energia lungo il corso della giornata. I semi di zucca tostati possono sostituire in maniera salutare i classici snack acquistati al supermercato.
I semi di zucca sono considerati come un vero e proprio antinfiammatorio naturale, dal potere quasi medicinale. La loro assunzione può quindi contribuire ad attenuare gli stati infiammatori del nostro organismo. In alcuni casi possono aiutare a combattere irritazioni e gonfiori senza gli effetti collaterali tipici dei medicinali.
Essi sono al terzo posto della classifica dei semi e della frutta secca a maggior contenuto di fitosteroli. Vengono infatti superati da parte di semi di girasoli e di pistacchi, ma restano comunque una fonte da non sottovalutare. Tale caratteristica li rende in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.
I semi di zucca contengono una parte di quelle fibre vegetali da inserire nella nostra alimentazione affinché il nostro intestino possa funzionare in maniera regolare. La loro assunzione è dunque particolarmente indicata a coloro che presentano problemi da questo punto di vista e che desiderano ritrovare il proprio equilibrio.
I semi di zucca contribuiscono ad alcalinizzare il pH dell’organismo. L’eccessiva acidità provocata dall’assunzione di alcuni alimenti (come carne, zuccheri e dolciumi, farina 00 e derivati) è stata correlata all’insorgere di stati dolorosi ed infiammatori. Altri cibi alcalinizzanti sono le verdure, con particolare riferimento a quelle che è possibile consumare crude.
Si possono impiegare tal quali o tostati nelle insalate, nelle minestre e nello yogurt, oppure nella preparazione di prodotti da forno dolci e salati (5-10%).

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 541
Proteine (g): 25
Carboidrati (g): 18
Grassi (g): 46
Fibre (g): 12
Sodio (mg): 18
Ferro (mg): 15






SEMI DI CHIA
I semi di chia sono ricavati da una specie vegetale denominata Salvia hispanica, molto diffusa ed utilizzata in Centro e Sud America, ma ancora scarsamente conosciuta in Europa e in Italia. I semi di chia presentano proprietà nutrizionali degne di essere conosciute. A stupire è soprattutto il loro contenuto di calcio e la presenza particolarmente bilanciata all’interno di essi di acidi grassi essenziali omega3 e omega6. I semi di chia sono stati ammessi sul mercato UE e come ingrediente alimentare nel mese di ottobre 2009. La chia o salvia hispanica cresce spontaneamente in Messico ed in Bolivia e la raccolta dei suoi semi è spesso riservata a realtà coinvolte nei circuiti del commercio equo e solidale. Le proprietà benefiche dei semi di chia erano già note alle civiltà precolombiane dell’America Centrale e Meridionale. Essi, insieme al mais, ai fagioli e all’amaranto erano alla base dell’alimentazione di popolazioni come quella azteca. L’introduzione in Europa della chia avvenne tramite i conquistadores, ma essa, nonostante potesse crescere facilmente sotto il sole spagnolo, fu presto dimenticata, a favore di altri alimenti scoperti nelle Americhe.
Il contenuto di calcio rende i semi di chia una delle fonti vegetali principali di tale minerale, insieme ai semi di sesamo. I semi di chia presentano un contenuto di calcio pari a 600 milligrammi per ogni porzione da 100 grammi. Esso è considerato di 5 volte superiore a quello del latte. Contengono acidi grassi essenziali omega3 per il 20% del loro peso, una caratteristica che li rende affini ai semi di lino e all’olio di lino, altre importantissime fonti vegetali degli stessi. 100 grammi di semi di chia presentano circa 20 grammi di omega3, una proprietà che li rende la fonte vegetale più ricca di questi acidi grassi essenziali. Anche il loro apporto di vitamina C, ferro e potassio è sorprendente. Essi presentano un contenuto di vitamina C (5,4 milligrammi ogni 100 grammi) di 7 volte superiore rispetto a quello delle arance, un contenuto di potassio (809,15 milligrammi ogni 100 grammi) doppio rispetto alle banane e una presenza di ferro (9,9 milligrammi ogni 100 grammi) tripla rispetto agli spinaci. Non bisogna inoltre sottovalutare la presenza di altri minerali come il selenio, lo zinco ed il magnesio, oltre che il loro contenuto vitaminico che prevede vitamina A, E e B6 oltre alla già citata vitamina C ed a niacina, riboflavina e tiamina.
I semi di chia sono naturalmente ricchi di aminoacidi necessari per la formazione delle proteine da parte dell’organismo, tra cui possiamo trovare metionina, cisteina e lisina (è esclusa la taurina) e di antiossidanti, presenti all’interno di essi in quantità 4 volte superiore rispetto ai mirtilli.
I semi di chia sono ritenuti in grado di svolgere un’azione di controllo del livello degli zuccheri nel sangue, contribuendo ad arginare l’aumento di peso. Sono inoltre considerati benefici a livello dell’apparato cardiovascolare per quanto riguarda la prevenzione delle malattie ad esso legate. Il loro contenuto di aminoacidi, di vitamine e di sali minerali contribuisce a regalare all’organismo un ottimo livello di energia.
Coloro che soffrono di pressione alta potrebbero trovare giovamento aggiungendo i semi di chia alla loro alimentazione, poiché essi sono considerati in grado di contribuire alla regolazione della pressione sanguigna.
I semi di chia sono adatti a coloro che desiderano perdere peso, poiché sono in grado di fornire nutrienti essenziali ed energia senza che l’organismo richieda di assumere grandi quantità di alimenti in sovrappiù. Le proprietà dei semi di chia non finiscono qui. La loro assunzione è utile in quei soggetti che necessitano di tenere sotto controllo i livelli del colesterolo nel sangue, possibilmente giungendo ad un loro abbassamento. Questi semi non contengono assolutamente glutine e la loro assunzione è quindi possibile anche a coloro che soffrono di celiachia o di intolleranza ad esso.
Per quanto riguarda il loro contenuto calorico, i semi di chia apportano 70 calorie ogni 15 grammi di prodotto, quantità corrispondente a circa un cucchiaio di prodotto, che apporta nel contempo circa 3 grammi di proteine e 7 grammi di carboidrati, oltre agli acidi grassi ed ai sali minerali già elencati. I semi di chia non contengono colesterolo né zuccheri semplici.
I semi di chia sono molto piccoli, croccanti e dal sapore piuttosto neutro e per nulla sgradevole. Possono essere aggiunti al muesli della colazione o accompagnati a cereali e altri semi, come i semi di zucca o di girasole, per uno snack salutare e nutriente nel corso della giornata. A differenza dei semi di lino, i semi di chia non irrancidiscono e possono essere conservati anche per anni in dispensa all’interno di un contenitore ben chiuso.
I semi di chia possono essere assunti crudi nella dose di uno o due cucchiai al giorno come integratore alimentare naturale, oppure possono essere utilizzati come condimento per numerosi piatti tra cui insalate, pasta, risotti, orzo, miglio, quinoa, legumi ed altri cereali a piacere. Possono inoltre essere utilizzati come ingredienti da aggiungere a frullati di frutta e/o verdura oppure come elemento decorativo, ma nutriente, su crostini e tartine sui quali siano state spalmati paté di olive o salsine preparate con ortaggi freschi come pomodori, carote o peperoni.
E’ ottimo anche l’abbinamento con i sapori dolci; ad esempio i semi di chia possono essere aggiunti a macedonie o essere utilizzati come guarnizione per biscotti plum-cake e torte, preferibilmente a cottura ultimata. I semi di chia possono inoltre essere aggiunti alla frutta cotta – ideale l’abbinamento con mele o pere – oppure nell’ultimazione di zuppe, minestre e vellutate di verdura, ortaggi o funghi.
Esiste un utilizzo dei semi di chia ritenuto particolarmente benefico per la pulizia dell’intestino e per favorire il suo funzionamento. Lasciati in ammollo in acqua a temperatura ambiente, i semi di chia, in grado di assorbire acqua in quantità molto superiore al loro peso, sprigionano un gel benefico che può essere assunto come tale al mattino, preferibilmente a stomaco vuoto. Il gel di semi di chia, così come il gel di semi di lino, ottenuto secondo il medesimo procedimento, può essere utilizzato come sostituto delle uova nella preparazione di torte e biscotti. All’estero vengono inoltre utilizzati per la preparazione di infusi e di cioccolatini dolcificati con la stevia. Infine, possono essere impiegati tra gli ingredienti per la preparazione casalinga del pane integrale.
Si impiegano per la panificazione nella misura max. del 5%.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 524
Proteine (g): 21,2
Carboidrati (g): 37,5
Grassi (g): 27.2
di cui Omega 3 (g): 15.5
di cui Omega 6 (g): 5.79
Fibre (g): 33.7
Sodio (g): N.d





SEMI DI CANAPA
I semi di canapa rappresentano un alimento naturale selezionato a partire da speciali sementi autorizzate di Canapa Sativa alimentare. I semi di canapa sono rinomati soprattutto per via del loro particolare valore nutrizionale.
Essi sono infatti considerati un alimento completo dal punto di vista del contenuto di aminoacidi e benefico per il loro apporto di vitamine e di minerali all’interno dell’alimentazione umana.
I semi di canapa sono composti per un quarto da elementi proteici, in una combinazione unica rispetto a gran parte degli alimenti vegetali. Essi contengono infatti tutti gli aminoacidi essenziali per la sintesi delle proteine. Gli aminoacidi rappresentano gli elementi a partire dai quali il nostro organismo è in grado di produrre le proteine necessarie al proprio funzionamento. Per questo motivo, i semi di canapa sono considerati come un alimento completo dal punto di vista proteico. Gli 8 aminoacidi essenziali che essi contengono sono: leucina, isoleucina, fenilalanina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina.
Essi contribuiscono al rafforzamento del sistema immunitario del corpo umano e la loro frazione lipidica contiene circa per il 75% acidi grassi polinsaturi essenziali, come l’acido llinolenico, linoleico e alfalinoleico. Si tratta di acidi grassi polinsaturi considerati essenziali per il funzionamento dei muscoli, dei recettori nervosi e di numerose ghiandole presenti nel nostro organismo. Nei semi di canapa, gli acidi grassi omega3 ed omega6 sono presenti secondo un rapporto proporzionale ritenuto ottimale e utile per la regolazione delle attività metaboliche dell’organismo.
Non è da sottovalutare il contenuto vitaminico dei semi di canapa, che vede, in particolare, la presenza di vitamina E, adatta a svolgere una importante azione antiossidante, oltre che di sali minerali, come potassio, magnesio e calcio. I semi di canapa sono considerati come un alimento adatto alla prevenzione di colesterolo alto, asma, sinusite, artrosi, tracheite e malattie legate all’apparato cardiocircolatorio, per via del loro particolare contenuto nutrizionale. Sono inoltre considerati come un alimento adatto a proteggere ghiandole, muscoli e sistema nervoso.
I semi di canapa possono essere consumati crudi e considerati come una sorta di integratore alimentare di origine completamente naturale. Il loro utilizzo più semplice ne prevede l’aggiunta come condimento o ingrediente vero e proprio a piatti come insalate, macedonie e muesli per la colazione o la merenda. Possono essere inoltre utilizzati nella decorazione dei dessert, nella preparazione del pane, dei grissini o di altre pietanze calde, tenendo conto però che il loro valore nutrizionale viene mantenuto intatto soltanto quando essi sono crudi. A crudo possono inoltre essere utilizzati come ingrediente aggiuntivo nella preparazione dei frullati.
Vi sono ulteriori impieghi che riguardano i semi di canapa. Essi vengono infatti macinati finemente per ottenere la relativa farina, vengono utilizzati nella preparazione di latte di semi di canapa, ma anche del tofu di canapa, una variante del tofu classico, a base di fagioli di soia gialla, oltre che di seitan ai semi di canapa. I semi di canapa vengono inoltre utilizzati nella preparazione dell’olio di canapa. Si tratta di una tipologia di olio da utilizzare a crudo nel condimento delle pietanze. L’olio di semi di canapa mantiene le proprietà dei semi stessi, risultando altrettanto ricco di acidi grassi essenziali. L’olio di semi di canapa viene spremuto a freddo affinché le sue proprietà non vadano perdute. Esso viene utilizzato in ambito alimentare e risulta molto gradevole grazie al suo sapore di nocciola, proprio dei semi di canapa stessi, ma può essere impiegato anche in ambito cosmetico, per il nutrimento della pelle e per effettuare dei massaggi.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 513
Proteine (g): 22,6
Carboidrati (g): 34,4
Grassi (g): 31,7
di cui Sauti (%): N.d
di cui Monoinsaturi (%): 15
di cui Polinsaturi (%): 75
si cui Linoleico (%): 52
di cui Linolenico (%): 20
di cui Gamma Linonenico (%): 3


La principale fonte della ricerca è Greenme che pubblica costantemente informazioni interessanti non solo dal punto di vista nutrizionale. Se non lo frequentate già, fatelo, ve lo consiglio sinceramente!

martedì 8 ottobre 2013

Farine, un pò di chiarezza (parte 2)





FARINA DI CECI
Senza glutine
I ceci sono probabilmente i legumi consumati per primi dagli uomini; provengono dalla pianta Cicer Arietinum, derivante dalla parola latina “aries” (ariete) che ricorda la sua forma.
I ceci essiccati sono legumi molto calorici: apportano infatti circa 316 Kcal per 100g: tant’è che, una volta cotti, contengono oltre il 6% di grassi, contro il 2% dei fagioli. Ad ogni modo, i ceci sono molto più equilibrati in termini di distribuzione dei macronutrienti, oltre ad essere molto energetici. Alcuni autori azzardano attribuire proprietà terapeutiche ai ceci: infatti, questi legumi sono ricchi di saponine, utilissime per diminuire i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue.
Inoltre, i ceci sono fonte di proteine vegetali, di fibra, di vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6), di vitamina C ed E. Nei ceci si trovano anche alcuni minerali (quali ad esempio magnesio e fosforo). Ancora, questi preziosi legumi, purtroppo poco consumati nel Nostro Paese, contengono una discreta quantità di acidi grassi polinsaturi (soprattutto acido linoleico).
I ceci sembrano vantare anche blande proprietà antiacide (utili, dunque, in condizioni di acidità di stomaco); il consumo dei ceci può essere anche un possibile aiuto contro le ulcere gastroduodenali (proprietà non del tutto dimostrate).
Ideale per la preparazione della farinata e della “panissa”o usata come farina “da taglio” per dare colore e sapore a farine meno gustose come quella di riso.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 334
Proteine (g): 21,8
Carboidrati (g): 54,3
Grassi (g): 4,9







FARINA DI CASTAGNE
Senza glutine
Farina ottenuta dalla lavorazione delle castagne secche pelate.
Da un punto di vista nutrizionale le castagne sono ricche di acido folico, potassio (930mg per 100g), fosforo, calcio, zinco, ferro, vitamina E e del gruppo B. Le castagne, rispetto alla frutta secca di cui fa parte, hanno un apporto di grassi esiguo ma un alto contenuto calorico.
Può essere impiegata per la preparazione di tagliatelle, gnocchi, pane e dolci. Essendo priva di glutine è buona norma abbinarla a della farina che genera glutine (70% e 30% castagne). Nelle torte, dove si ricerca una buona morbidezza e friabilità, la % di farina che genera glutine va diminuita a favore di quella di castagne (il glutine determina impasti più “gommosi”).

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 369
Proteine (g): 5,0
Carboidrati (g): 78,43
Grassi (g): 3,91
Fibre (g): N.d





FARINA DI MANDORLE
Senza glutine
Si ottiene dalla macinazione delle mandorle decorticate e separate dalla pelle.
Questa farina è particolarmente ricca di acidi grassi insaturi, proteine, zuccheri, vitamina E, del gr. B e sali minerali (calcio, potassio, magnesio, fosforo, ferro e zinco). Contiene inoltre l’emulsina, una sostanza che migliora la digestione dei glucidi.
Le mandorle sono un frutto ricco di trigliceridi, con fortissima presenza di acidi grassi monoinsaturi. All’interno dei semi del mandorlo abbondano anche alcune vitamine (soprattutto la riboflavina e la vit. E), insieme a numerosi sali minerali (manganese, magnesio, calcio, rame e fosforo). Anche l’elevato apporto proteico contribuisce a rendere la mandorla un alimento di prim’ordine, digeribile e molto energetico. A causa del loro elevato apporto calorico (quasi 600 calorie per 100 grammi), le mandorle devono essere consumate con una certa moderazione (non più di 10-15 al giorno).
In pasticceria se ne fa largo uso ed è un' ottima alleata nella preparazione di dolci senza glutine.
Si impiega tal quale per la preparazione di prodotti da forno o in combinazione dello zucchero per la preparazione della pasta di mandorle. Ottima inoltre per la preparazione degli amaretti morbidi e per la preparazione di creme.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 581
Proteine (g): 21,94
Carboidrati (g): 9,54
Grassi (g): 50,62



FARINA DI NOCCIOLE
Senza glutine
Da un punto di vista nutrizionale è ricca di vitamina A, C, E, del gr.B, nonché di acido folico, sali minerali (potassio, fosforo, calcio, sodio, ferro, zinco, magnesio, manganese, rame, selenio), fibra e grassi (principalmente monoinsaturi).
La farina di nocciole come quella di mandorle viene largamente usata in pasticceria ma conferisce al prodotto un sapore decisamente meno neutro e un gusto caratteristico.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 628
Proteine (g): 15
Carboidrati (g): 17
Grassi (g): 60,5
Fibre (g):  9,7
Sodio (mg): 0
Ferro (mg): 4,7



FARINA DI CANAPA
Senza glutine
La farina di semi di canapa è un’eccezionale materia prima per la preparazione di prodotti ad elevato profilo nutrizionale. Il motivo per cui questa farina è così pregiata sta nella sua composizione nutritiva che è determinata da un contenuto elevatissimo di proteine (oltre il 27%), fibre e grassi (Omega 3 e Omega 6 in misura estremamente bilanciata, ovvero 1 a 3). Contiene inoltre vitamine E (antiossidante naturale), B1 e B2, sali minerali e fitosteroli.
Essendo una farina senza glutine va usata in combinazione a farine che lo contengono (quindi frumento, segale, kamut e farro). Va impiegata dal 15% a salire.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 395
Proteine (g) 27,9
Carboidrati (g) 50,7
Grassi (g) 8,9
Satuti (%) 10
Monoinsaturi (%) 15
Polinsaturi (%) 75
Acido Linoleico (%) 52
Acido Linolenico (%) 20
Acido Gamma-Linolenico (%) 3



FARINA DI CARRUBA
Senza glutine
Si ottiene dalla macinazione dei semi della carruba, una pianta sempreverde coltivata largamente nelle zone mediterranee.
Le caratteristiche igroscopiche di questa farina sono conferite dalla presenza di una sostanza chiamata carrubina. La solubilizzazione di questa farina avviene solo a caldo (2-3 min. ad 80°).
La farina di semi di carrube è usata secondo la legislazione vigente come addensante\gelificante con la sigla E 410. La farina di carruba è ricca di zuccheri naturali e di carboidrati, ma povera di grassi. A differenza del cacao in polvere – di cui è considerata un sostituto in quanto ne ricorda il sapore – essa non contiene caffeina. 100 grammi di farina di carruba forniscono al nostro organismo 380 calorie.
La farina di carruba, essendo un alimento vegetale, non contiene colesterolo. Su 100 grammi di prodotto, soltanto 1 grammo è costituito da grassi. Il contenuto di proteine è pari a 4 grammi per 100 grammi di farina. Nella stessa quantità di prodotto sono presenti 40 grammi di fibre vegetali e 49 grammi di zuccheri naturali.
La farina di carruba è inoltre ricca di calcio e di ferro. 100 grammi di prodotto presentano un contenuto pari al 30% del fabbisogno giornaliero di ferro ed al 45% del fabbisogno quotidiano di calcio. Essa contiene vitamine del gruppo B, vitamina A, magnesio e potassio.
Diversi studi sono stati condotti sui semi di carruba da cui la farina viene ricavata, al fine di individuarne le proprietà benefiche per la salute. Ad essi sono state attribuite proprietà antiossidanti, ipocolesterolemizzanti (riduzione delle concentrazioni ematiche di colesterolo LDL), e sazianti (in grado di ridurre la velocità di svuotamento gastrico e dunque di prolungare il senso di sazietà).
Si impiega dallo 0,5% al 1% per addensare salse, creme, budini, “yogurt” vegetali, e succhi di frutta. Viene utilizzata in particolar modo nella preparazione dei gelati, perché in grado di conferire una struttura uniforme e vellutata, senza formare gli indesiderati cristalli di ghiaccio.
L’impiego più comune della farina di carruba avviene nella preparazione di dolci in cui essa può rappresentare un sostituto del cacao dal minor impatto ambientale e sociale. Il gusto della farina di carruba ricorda infatti il sapore del cacao in polvere. Per sostituire il cacao in polvere in una ricetta, è sufficiente utilizzare farina di carruba nella stessa quantità.
Per sostituire il cioccolato, è possibile impiegare circa tre cucchiaini di farina di carruba per ogni quadratino di cioccolato richiesto dalla ricetta. Dato il suo sapore piuttosto dolce, la farina di carruba viene anche impiegata come sostituto dello zucchero, soprattutto nei dolci da forno che prevedono una preparazione casalinga. Tale possibilità è dovuta all’elevato contenuto della farina di carruba di zuccheri naturali.
Il sapore della farina di carruba è considerato più dolce rispetto al gusto del cacao amaro in polvere. Dunque ci si dovrà regolare di conseguenza nell’aggiunta di dolcificanti nel corso della preparazione delle ricette, soprattutto in base ai propri gusti personali. La farina di carruba deve essere preferibilmente conservata all’interno di un barattolo di vetro con coperchio o a chiusura ermetica, da riporre al riparo dalla luce ed in un luogo asciutto. Può essere inoltre utilizzata come addensante naturale nella preparazione di vellutate, creme dolci, salse per condimenti, confetture e gelati. Le carrube contengono infatti pectina, un gelificante ed addensante utile in cucina ed sfruttato anche nell’industria alimentare. La farina di carruba può essere impiegata per la preparazione di bevande calde, in sostituzione del caffè solubile, dell’orzo in polvere o del cacao. Da questo punto di vista la farina di carruba può essere considerata un interessante sostituto del cacao o del caffè, soprattutto per coloro che non possono assumere tali alimenti per via del loro contenuto di caffeina. Una parte di farina di carruba può rappresentare un ingrediente aggiuntivo nella preparazione della pasta fresca o di un pane speciale. In Sicilia, la farina di carrube viene utilizzata per la preparazione di gnocchi, risotti, tagliatelle, mostaccioli e granite. Dal punto di vista della salute, il consumo di farina di carruba viene solitamente consigliato a coloro che seguono una dieta dimagrante, in quanto essa rappresenta un alimento particolarmente saziante. Essa può essere assunta in alcuni casi anche da coloro che soffrono di gravi disturbi a livello dell’apparato digerente. L’assunzione di farina di carruba può risolvere la situazione in caso di diarrea. Un cucchiaino di farina di carrube (o due nei casi più forti) deve essere sciolto in un bicchiere d’acqua da somministrare ai bambini per tre volte al giorno, mentre i cucchiaini di farina salgono a dieci per gli adulti, da ripartire nel corso della giornata disciolti in acqua tiepida o tè (uno o due cucchiaini alla volta).

Farine, un pò di chiarezza (parte 1)


FARINA DI MAIS
Senza glutine
Anche in questo caso esistono vari tipi di farina di mais a seconda del grado di macinazione del chicco.
Farina di mais bramata: ha una granulometria molto grossa e viene utilizzata per la preparazione della polenta.
Farina di mais fioretto: si ottiene da una rimacinazione della farina bramata. Si presta poco per la preparazione di impasti in purezza ma può essere aggiunta alla ricetta per conferire rusticità. Si utilizza per la preparazione di un tipo di biscotto piemontese la pasta di meliga. Per gli impasti lievitati è comunque da preferire alla farina di tipo fumetto.
Farina di mais fumetto: è la macinazione ulteriore della farina e al tatto si presenta come la crema di riso. Si utilizza come farina “da taglio” con la farina di riso per conferire alla ricetta un colore ed un sapore più simile ad un eventuale pane o biscotto fatto con la farina di frumento.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 360
Proteine (g): 7,7
Carboidrati (g): 75,6
Grassi (g): 1,2




FARINA DI RISO
Senza glutine
Si ottiene dalla macinazione del riso bianco privato di ogni impurità.
A seconda del grado di raffinazione della farina si ottengono prodotti diversi:
La crema di riso (o farina di riso che si trova in commercio): è la farina più raffinata ed ha una granulometria simile a quella di frumento, ideale per la preparazione di dolci e alimenti per i lattanti.
Semolino di riso: ottenuto da una macinazione più grossolana. Ideale per la preparazione del semolino al latte, gli gnocchi alla romana o la frittura dolce piemontese.
Farina di riso “glutinoso”: nonostante il nome possa trarre in errore non contiene glutine ma deriva dalla macinazione di un tipo particolare di riso ricco di amido e quindi “colloso”. Con questa farina si preparano gli spaghetti di riso cinesi e i mochi giapponesi.
L’utilizzo delle farine di riso permette di apportare al prodotto finito un’elevata digeribilità, pochi grassi, poco sodio e un ottimo apporto di carboidrati.
Si impiega, in purezza, per preparazione di prodotti da forno dolci e salati, oppure in abbinamento alla farina di frumento (dal 15% al 30%) se si desidera ottenere una cospicua lievitazione.
Può inoltre essere utilizzata come spolvero per la preparazione del pane, della pizza, delle tagliatelle e dei ravioli.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 362
Proteine (g): 7
Carboidrati (g): 87,6
Grassi (g): 0,6


FARINA DI GRANO SARACENO
Senza glutine
Contrariamente a ciò che si pensa, il grano saraceno non appartiene alla famiglia dei cereali (Graminacee) ma alle Polygonaceae, infatti, a dispetto, si distingue per una presenza elevata di Lisina e Triptofano. E’ totalmente priva di glutine, contiene meno proteine rispetto al grano ma più amido. Contiene inoltre vitamine del gruppo B, E, P e Rutina (1mg per 100g), utile per prevenire la rottura dei capillari. I sali minerali presenti in quantità rilevanti sono Calcio, Fosforo, Magnesio e Rame.
Può essere impiegata per prodotti da forno dolci e salati in misura variabile dal 10 al 30%, in abbinamento alla farina di frumento oppure nella misura del 20% con la farina di mais, per la produzione della polenta Taragna.
In purezza viene impiegata raramente perché non “lega” e non lievita.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 343
Proteine (g): 13,25
Carboidrati (g): 71,5
Grassi (g): 3,4







FARINA DI SOIA
Senza glutine
La soia è un legume estremamente benefico, contiene un’elevata quantità di proteine e lipidi per lo più polinsaturi, tra cui la lecitina, una sostanza con proprietà emollienti, antiossidanti e capace di abbassare il colesterolo “cattivo” (LDL). Hanno un contenuto di sali minerali interessante (calcio, magnesio, ferro, potassio, fosforo) e vitamine del gruppo B. La soia è l’unico legume ad avere il quadro amminoacidico quasi completo.
S’impiega al 20% con farina di frumento per aumentare il contenuto proteico, la sofficità, il colore e la conservazione dei prodotti da forno, sia dolci che salati (svolge un’azione simile al latte in polvere). La farina di soia trattiene l’acqua ed ha un forte potere emulsionante e quindi aumenta la conservabilità dei prodotti da forno specie dei lievitati

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 450
Umidità  (%): 7
Proteine (%): 40
Carboidrati (%):  6
Cellulosa (metodo Wende)  (%): 2,5
Grassi (%): 22
Ceneri (%): 5
Fibra (%): 20





FARINA DI QUINOA
Senza glutine
Si ottiene dalla lavorazione a pietra dei semi della quinoa (Chenopodium quinoa), una pianta originaria del Sud America, appartenente alla stessa famiglia degli spinaci e delle barbabietole.
Viene per lo più coltivata, ma cresce anche spontaneamente da migliaia di anni sulle Ande, la catena montuosa dell’ America meridionale. I semi di quinoa hanno un forma simile alle lenticchie e un profumo gradevole e intenso (che conferiscono ovviamente alla farina), necessitano di un’accurata pulizia prima di essere lavorati, per eliminare la saponina, una sostanza amara.
Da un punto di vista nutrizionale la quinoa è un alimento quasi completo, ha un contenuto molto elevato di proteine ad alto valore biologico e quasi complete. In particolare è ricca di lisina, un amminoacido carente nei cereali. La quinoa contiene prevalentemente carboidrati a basso indice glicemico, grassi e sali minerali (in ordine decrescente): potassio, fosforo, magnesio, calcio, selenio, ferro, zinco e rame.
S’impiega dal 20 al 30% con farina che genera glutine (farro, frumento e Kamut) per la preparazione di qualunque prodotto da forno dolce e salato.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 374
Proteine (g): 13,1
Carboidrati (g): 68,9
Grassi (g): 5,8





FARINA DI MIGLIO
Senza glutine
Si ottiene dalla macinazione a pietra del miglio giallo decorticato, un cereale molto antico originario dell’Asia. La separazione della cuticola esterna (decorticatura) è indispensabile: la crusca del miglio non ha particolari benefici nutrizionali.
Il processo di decorticatura si effettua tramite un macchinario composto da due dischi in pietra con inserti in gomma, lo stesso utilizzato nella lavorazione del riso grezzo.
Il miglio è il miglior cereale dopo l’amaranto, contiene un’abbondante quantità di ferro e in misura minore: magnesio, silicio e fosforo ma non contiene glutine.
Contiene inoltre l’acido salicico, che svolge un effetto benefico sullo smalto dei denti, sui capelli, sulle unghie e sulla pelle ed è l’unico cereale alcalinizzante, quindi è indicato per chi soffre di bruciori di stomaco. Si usa in miscela alla farina di frumento dal 15 al 30% nella preparazione di prodotti da forno dolci e salati.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 358
Proteine (g): 9,9
Carboidrati (g): 73
Grassi (g): 2,8


FARINA DI LUPINI
Senza glutine
Farina ottenuta dalla delicata macinazione dei lupini essiccati e leggermente tostati.
Da un punto di vista nutrizionale questa farina è particolarmente ricca di proteine, povera di carboidrati e ricchissima di fibre.
Può essere impiegata per prodotti da forno dolci e salati in misura variabile dal 10 al 30% in abbinamento alla farina di frumento.
La farina di lupini conferisce un gradevole sapore, migliora la morbidezza, aumenta il tenore proteico e abbassa l’indice glicemico dei prodotti a cui viene aggiunta. Ha una presenza importante di antiossidanti naturali e un alto tenore di fibre.
E’ una valida alternativa alle uova ed è dimostrato che i semi della pianta aiutano a ripulire le arterie riducendo di oltre il 10% i livelli di colesterolo.
Può inoltre essere utilizzata, nella misura ridotta dell’1%, per aumentare la “forza” delle farine che generano glutine (farro, frumento e Kamut). La quantità si riferisce alla farina che si vuole rinforzare come ad esempio: 10g di farina di lupino e 1kg di farina che genera glutine.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 275
Proteine (%): 38,24
Carboidrati sulla diff. (%): 11,58
Grassi (%): 8,44
Fibre (%): 35,70
Umidità (%): 3,28
Ceneri (%): 2,76

FARINA DI TEFF
Senza glutine
Questa farina è ottenuta dalla lavorazione integrale del teff o tef, un cereale tipico dell’Etipia e dell’Eritrea. Il teff si presenta simile all’amaranto ma ancora più piccolo: non raggiunge nemmeno 1mm di diametro. Infatti, con una manciata, si può coltivare un intero campo.
Da un punto di vista nutrizionale il teff si distingue per un ottimo contenuto di carboidrati complessi (amido), fibre, calcio e ferro. Contiene inoltre mediamente il 12% di proteine.
Esistono principalmente due varietà di teff, una bianca e una rossa. Dalla prima si ottiene una farina chiara, dalla seconda si ottiene invece una farina scura. La farina chiara di teff ha un gusto più delicato ed è più pregiata, quella rossa ha invece un gusto più deciso.
S’impiega per la preparazione di prodotti da forno dolci e salati, in paricolar modo per il pane Injera. Essendo un cereale senza glutine, la farina ottenuta si può usare solo con farine di frumento (o farro o kamut), oppure per impasti dolci come pan di Spagna o pasta frolla.
Come tutti i cereali, il teff fornisce soprattutto un apporto di carboidrati complessi (amido). Il teff è ricco di fibre, di calcio e di ferro ben assorbibile. Il teff contiene un’importante percentuale di proteine e ha un eccellente assortimento di aminoacidi essenziali.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Carboidrati: 65 g
Proteine: 12 g
Grassi: 2,1 g
kJ/kcal: 1398/334
Calcio (Ca): 160 mg
Magnesio (Mg): 185 mg
Vitamina B1: 11,7 mg
Vitamina B2: 0,5 mg


FARINA DI AMARANTO
Senza glutine
Si ottiene dalla macinazione dell’amaranto su antiche macine in pietra naturale.
Diversamente da ciò che si pensa, l’amaranto non fa parte della famiglia dei cereali, bensì di quella delle amarantacee che comprende più di 500 specie. L’ amaranto è originario del Centro America, dov’era alimento base delle tribù Azteche e degli Incas. Da un punto di vista nutrizionale questa farina ha un contenuto proteico interessante,. Nel quadro amminoacidico vi è la presenza di lisina (amminoacido essenziale carente nei cereali) in quantità piuttosto elevate. Contiene inoltre in abbondanza fibre e sali minerali: calcio, fosforo, magnesio e ferro.
S’impiega, in abbinamento alla farina di frumento, per la preparazione di prodotti da forno dolci e salati. In particolar modo si presta per la preparazione del pane etiopico (injera) e indiano (chapati).

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 321
Proteine (g): 14,5
Carboidrati (g): 51
Grassi (g): 7,1
Fibre (g): 15
Ferro (g): 7,61
Calcio (mg): 159

FARINA DI TAPIOCA
Senza glutine
Si tratta di una farina ottenuta dalla radice della manioca, un tubero (come la patata) lungo da 30/60cm , originario dell’America del Sud. Viene ad oggi coltivato prevalentemente nei Caraibi, in Florida e in Africa. Da un punto di vista nutrizionale la farina di tapioca è costituita prevalentemente da amido, con tracce di proteine, grassi, fibre e sali minerali (calcio, ferro, fosforo, potassio, magnesio). S’impiega per addensare creme, salse e per le preparazioni che devono essere caratterizzate da una digeribilità elevata.

Valori Nutrizionali Medi per 100g di Prodotto:
Valore Energetico (Kcal): 358
Proteine (g): 0,19
Carboidrati (g): 88,69
Grassi (g): 0,02

lunedì 26 novembre 2012

Trecce di farro, pepe e prugne

Lo so, manco da un pò. In realtà ho passato molto tempo ad interrogarmi su se fosse giusto o meno pubblicare le foto e le ricette delle cose che faccio in pasticceria. Beh, ho deciso di no. Pubblicherò su questo blog solo le ricette che realizzo a casa nel poco tempo libero che mi resta e con i mezzi casalinghi.
Oggi giorno di riposo e voglia di fare qualcosa di diverso. Io adoro il pane, i lievitati dolci e salati di ogni tipo quindi la scelta è ricaduta in questo campo. Volevo fare qualcosa con la ricotta che avevo nel frigo ma che non fosse spiccatamente dolce e neanche salato. Mi sono tornate alla mente le treccine di ricotta di Montersino (quelle sono dolci però!) e magari la prossima volta farò quelle ma stavolta no. Volevo qualcosa di più panoso!
Insomma dopo un pò che sfogliavo ho trovato una ricetta di Sara Papa che devo dire apprezzo molto per la semplicità delle ricette e perchè mi sembra una in gamba che sa il fatto suo. La ricetta era "Treccine con uvetta" dall'ultimo numero di Alice. Mi intrigava molto e il punto di partenza è stato sicuramente quello ma ho modificato alcuni ingredienti ed alla fine della ricetta originale è restato pressocchè solo il procedimento.



Trecce di farro, pepe e prugne:
500 gr fi farina di farro bianca
50 gr di farina integrale di farro (più quella per la spianatoia)
275 gr di acqua
100 gr di ricotta
12 gr di lievito di birra
1 cucchiaino di malto (meglio quello di mais)
100 gr di prugne secche o di uvetta non ammollata
sale (non eccedere)
pepe in abbondanza

Lavorare le farine con l'acqua tiepida in cui è stato sciolto il lievito. A metà dell'impasto aggiungere gli altri ingredienti e continuare a lavorare fino ad ottenere un composto liscio ed elastico. Trasferire l'impasto su una teglia infarinata e coprire. L'impasto risulterà molto umido ma non preoccupatevi è normale. Lasciare lievitare fino al raddoppio. Riprendere l'impasto e fare delle pezzature più o meno uguali. A questo modo si può procedere come si preferisce, io ho steso dei rettangoli, li ho tagliati in tre e ho fatto delle trecce ma la forma la scegliete voi. Sistemare su una placca da forno ben oliata, coprire ancora e lasciare lievitare ancora per un paio d'ore.
Spennellare le trecce con un pò di latte o con un tuorlo se si preferisce una colorazione più scura e infornare in forno già caldo a 220° fino a completa doratura (a me sono bastati 10 minuti).
Sara Papa raccomanda di mettere sul fondo del forno al momento di infornare dei cubetti di ghiaccio per creare vapore. In effetti il vapore c'era e il risultato è stato fantastico. Un pane soffice, pepato e dolce, una vera libidine!!!

martedì 30 ottobre 2012

biscotti di farro al miele e malto



Era una vita che cercavo questo stampino! Poi le cose non capitano mai a caso. Nella depressione di una domenica pomeriggio triste e avvilente, mi butto al centro commerciale (da sola) nella speranza di scomparire in mezzo alla confusione. Vago senza mega tra gli scaffali senza cercare nulla di preciso e poi mi capita quasi tra le mani, come se fosse stato lui a scegliermi. Un nodino, un incrocio, una serie di bivi, proprio come si sento io ora.
Tornata a casa non poteva finire in un cassetto. Qual miglior modo di affogare la depressione....una bella scatola piena di biscotti croccanti e tutto sommato leggeri!!
I biscotti sono finiti ma la depressione è rimasta.... mi toccherà farne altri :)

Ingredienti:
200 gr di farina bianca di farro
50 gr di amido di mais (maizena)
1 uovo
2 cucchiai di miele
1 cucchiaio di malto d'orzo
1 cucchiaio di olio evo o se si preferisce olio di riso
la punta di un cucchiaino di cremor tartaro
sale e vaniglia

Gli ingredienti si possono mischiare tutti insieme in un mixer, non c'è un ordine (e anche questo si addice alla situazione!), si stende a 4-5 mm, si coppa a piacere e si cuoce in forno già caldo a 180° per 10 minuti circa o comunque fino a doratura.

Note: il sapore del malto si sente abbastanza, a me piace ma si può diminuire aumentando il miele in modo da non cambiare la consistenza dell'impasto.
I biscotti così sagomati risultano croccanti e leggeri.
Buon appetito!!

lunedì 17 settembre 2012

le camille o tortine di carote

Chi l'avrebbe mai detto che una ricetta così semplice avrebbe avuto tanto successo!
Non c'è molto altro da dire su queste tortine, solo che avevamo due pacchi di carote e non sapevamo come smaltirle, ecco fatto, mezzo pacco è andato e con la velocità con cui Adriano le mangia, mi sa che tra un paio di giorni mi tocca rifarle.
Dopo una lunga ricerca (eh si, ho la brutta abitudine di non fermarmi alla prima porta ma di cercare, cercare e cercare per poi, il più delle volte, fare di testa mia. Non così questa volta però..) sono approdata alla versione secondo me più equilibrata e che più mi piaceva.
Per amor di curiosità allego anche i link alle altre, così anche voi potete farvi la vostra idea.
Ovviamente per prima cosa ho spulciato le tonnellate di libri sui miei scaffali inpolverati ma i miei amati pasticceri hanno troppa classe per soffermarsi sulle carote :) Solo in due libri ho trovato ricette di simil camille, Il libro dei biscotti Giunti editore e Regali golosi, il libro di Sigrid. Nel primo c'erano il burro e la fecola, nel secondo yogurt e niente mandorle. Non convinta ho proseguito la ricerca e ho scovato varie versioni più o meno simili (zio Piero, cookaround, pane & cioccolato, la versione di Pinella scovata quì), ma alla fine sono approdata a quella che mi sconfinferava di più, quella di muffins cookies e altri pasticci.






La ricetta è facilissima, il più è pesare gli ingredienti, ma se volete far divertire i bimbi e complicarvi la vita :) può diventare un bel modo di passare una domenica pomeriggio.

Ingredienti per 12 camille (forse avevo lo stampo più grande) + 2 mini plumcake:
2 uova
190 gr di zucchero semolato
80 gr di mandorle tritate finemente
50 ml di olio di semi (non lo avevo e ho messo quello di riso)
40 ml di latte fresco
30 ml di succo d'arancia
230 gr di carote tritate
230 gr di farina 00
la scorza grattata di mezza arancia
1 bustina di lievito (per me Cremor tartaro)
un pizzico di vaniglia naturale in polvere

Frullare le carote al cutter e pesarne la polpa.
Emulsionare il latte, l'olio e il succo d'arancia.
Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungere i liquidi e mixare ancora.
Incorporare le carote frullate, le mandorle tritate, la scorza d'arancia grattata e la vaniglia cercando di non smontare in composto. Infine aggiungere la farina e il lievito setacciati.
Versare il composto nei pirottini inseriti nell'apposito stampo per 3/4 e infornare in forno preriscaldato a 170° per 15-20 minuti (controllare la cottura, quando i bordi appariranno leggermente bruniti saranno pronte).
Voilà. Buona merenda sana, gustosa e leggera!