lunedì 26 novembre 2012

Trecce di farro, pepe e prugne

Lo so, manco da un pò. In realtà ho passato molto tempo ad interrogarmi su se fosse giusto o meno pubblicare le foto e le ricette delle cose che faccio in pasticceria. Beh, ho deciso di no. Pubblicherò su questo blog solo le ricette che realizzo a casa nel poco tempo libero che mi resta e con i mezzi casalinghi.
Oggi giorno di riposo e voglia di fare qualcosa di diverso. Io adoro il pane, i lievitati dolci e salati di ogni tipo quindi la scelta è ricaduta in questo campo. Volevo fare qualcosa con la ricotta che avevo nel frigo ma che non fosse spiccatamente dolce e neanche salato. Mi sono tornate alla mente le treccine di ricotta di Montersino (quelle sono dolci però!) e magari la prossima volta farò quelle ma stavolta no. Volevo qualcosa di più panoso!
Insomma dopo un pò che sfogliavo ho trovato una ricetta di Sara Papa che devo dire apprezzo molto per la semplicità delle ricette e perchè mi sembra una in gamba che sa il fatto suo. La ricetta era "Treccine con uvetta" dall'ultimo numero di Alice. Mi intrigava molto e il punto di partenza è stato sicuramente quello ma ho modificato alcuni ingredienti ed alla fine della ricetta originale è restato pressocchè solo il procedimento.



Trecce di farro, pepe e prugne:
500 gr fi farina di farro bianca
50 gr di farina integrale di farro (più quella per la spianatoia)
275 gr di acqua
100 gr di ricotta
12 gr di lievito di birra
1 cucchiaino di malto (meglio quello di mais)
100 gr di prugne secche o di uvetta non ammollata
sale (non eccedere)
pepe in abbondanza

Lavorare le farine con l'acqua tiepida in cui è stato sciolto il lievito. A metà dell'impasto aggiungere gli altri ingredienti e continuare a lavorare fino ad ottenere un composto liscio ed elastico. Trasferire l'impasto su una teglia infarinata e coprire. L'impasto risulterà molto umido ma non preoccupatevi è normale. Lasciare lievitare fino al raddoppio. Riprendere l'impasto e fare delle pezzature più o meno uguali. A questo modo si può procedere come si preferisce, io ho steso dei rettangoli, li ho tagliati in tre e ho fatto delle trecce ma la forma la scegliete voi. Sistemare su una placca da forno ben oliata, coprire ancora e lasciare lievitare ancora per un paio d'ore.
Spennellare le trecce con un pò di latte o con un tuorlo se si preferisce una colorazione più scura e infornare in forno già caldo a 220° fino a completa doratura (a me sono bastati 10 minuti).
Sara Papa raccomanda di mettere sul fondo del forno al momento di infornare dei cubetti di ghiaccio per creare vapore. In effetti il vapore c'era e il risultato è stato fantastico. Un pane soffice, pepato e dolce, una vera libidine!!!

martedì 30 ottobre 2012

biscotti di farro al miele e malto



Era una vita che cercavo questo stampino! Poi le cose non capitano mai a caso. Nella depressione di una domenica pomeriggio triste e avvilente, mi butto al centro commerciale (da sola) nella speranza di scomparire in mezzo alla confusione. Vago senza mega tra gli scaffali senza cercare nulla di preciso e poi mi capita quasi tra le mani, come se fosse stato lui a scegliermi. Un nodino, un incrocio, una serie di bivi, proprio come si sento io ora.
Tornata a casa non poteva finire in un cassetto. Qual miglior modo di affogare la depressione....una bella scatola piena di biscotti croccanti e tutto sommato leggeri!!
I biscotti sono finiti ma la depressione è rimasta.... mi toccherà farne altri :)

Ingredienti:
200 gr di farina bianca di farro
50 gr di amido di mais (maizena)
1 uovo
2 cucchiai di miele
1 cucchiaio di malto d'orzo
1 cucchiaio di olio evo o se si preferisce olio di riso
la punta di un cucchiaino di cremor tartaro
sale e vaniglia

Gli ingredienti si possono mischiare tutti insieme in un mixer, non c'è un ordine (e anche questo si addice alla situazione!), si stende a 4-5 mm, si coppa a piacere e si cuoce in forno già caldo a 180° per 10 minuti circa o comunque fino a doratura.

Note: il sapore del malto si sente abbastanza, a me piace ma si può diminuire aumentando il miele in modo da non cambiare la consistenza dell'impasto.
I biscotti così sagomati risultano croccanti e leggeri.
Buon appetito!!

lunedì 17 settembre 2012

le camille o tortine di carote

Chi l'avrebbe mai detto che una ricetta così semplice avrebbe avuto tanto successo!
Non c'è molto altro da dire su queste tortine, solo che avevamo due pacchi di carote e non sapevamo come smaltirle, ecco fatto, mezzo pacco è andato e con la velocità con cui Adriano le mangia, mi sa che tra un paio di giorni mi tocca rifarle.
Dopo una lunga ricerca (eh si, ho la brutta abitudine di non fermarmi alla prima porta ma di cercare, cercare e cercare per poi, il più delle volte, fare di testa mia. Non così questa volta però..) sono approdata alla versione secondo me più equilibrata e che più mi piaceva.
Per amor di curiosità allego anche i link alle altre, così anche voi potete farvi la vostra idea.
Ovviamente per prima cosa ho spulciato le tonnellate di libri sui miei scaffali inpolverati ma i miei amati pasticceri hanno troppa classe per soffermarsi sulle carote :) Solo in due libri ho trovato ricette di simil camille, Il libro dei biscotti Giunti editore e Regali golosi, il libro di Sigrid. Nel primo c'erano il burro e la fecola, nel secondo yogurt e niente mandorle. Non convinta ho proseguito la ricerca e ho scovato varie versioni più o meno simili (zio Piero, cookaround, pane & cioccolato, la versione di Pinella scovata quì), ma alla fine sono approdata a quella che mi sconfinferava di più, quella di muffins cookies e altri pasticci.






La ricetta è facilissima, il più è pesare gli ingredienti, ma se volete far divertire i bimbi e complicarvi la vita :) può diventare un bel modo di passare una domenica pomeriggio.

Ingredienti per 12 camille (forse avevo lo stampo più grande) + 2 mini plumcake:
2 uova
190 gr di zucchero semolato
80 gr di mandorle tritate finemente
50 ml di olio di semi (non lo avevo e ho messo quello di riso)
40 ml di latte fresco
30 ml di succo d'arancia
230 gr di carote tritate
230 gr di farina 00
la scorza grattata di mezza arancia
1 bustina di lievito (per me Cremor tartaro)
un pizzico di vaniglia naturale in polvere

Frullare le carote al cutter e pesarne la polpa.
Emulsionare il latte, l'olio e il succo d'arancia.
Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungere i liquidi e mixare ancora.
Incorporare le carote frullate, le mandorle tritate, la scorza d'arancia grattata e la vaniglia cercando di non smontare in composto. Infine aggiungere la farina e il lievito setacciati.
Versare il composto nei pirottini inseriti nell'apposito stampo per 3/4 e infornare in forno preriscaldato a 170° per 15-20 minuti (controllare la cottura, quando i bordi appariranno leggermente bruniti saranno pronte).
Voilà. Buona merenda sana, gustosa e leggera!

venerdì 14 settembre 2012

quando lo zucchero si monta la testa - part 2

Rieccoci a chilometri di distanza dai laboratori dell'etoile... una nuova vita nelle colonie extramondo :)
Le torte quì sono tutte vere. Si, avete capito bene, niente pan di spagna zuppo di liquore e niente panna montata e crema al burro e men che mai arzigogolate strutture zeppe di polistirolo. Quì è tutto un susseguirsi di mousse, cremosi e bavaresi, croccanti e biscuit morbidi come una crema, albicocche spadellate nella birra cruda e spume leggere, il tutto con materie prime di ottima qualità (parliamo di Agrimontana, Valrhona, Corman, Debic, farine biologiche e uova fresche). La copertura è fatta in casa praticamente ogni giorno e il tocco di classe....le mani del maestro, estroso, innovativo e sempre attento alla qualità.
Beh, questo merita un post tutto per se, quindi ora spazio alle immagini delle ultime creazioni di zucchero.





















quando lo zucchero si monta la testa - part 1

Era un pò che volevo scrivere, ma poi le novità (belle e brutte), il lavoro (finalmente!!) e i bimbi... insomma il tempo non c'è mai stato. Ora però ho intenzione di recuperare e di pubblicare un post dietro l'altro che di novità ce ne sono, eccome.
Il primo in ordine cronologico sarà una raccolta più che un vero e proprio post di foto di torte che mi penzolano in giro per il desktop ed è ora di ordinare. Alcune torte le ho realizzate nei mesi che ho trascorso in etoile, tra corsi e assistenze ai docenti, altre invece le abbiamo realizzate in laboratorio e sono il mio pane quotidiano ormai da qualche settimana :)
Alcune decorazioni (quelle fatte in etoile) sono realizzate con pasta di zucchero già pronta, in laboratorio invece usiamo pastigliaggio fatto da noi.
Iniziamo con ordine quindi. Mi sembra giusto separare i due periodi in due differenti post, perchè quella fase lì, nel bene e nel male, si è conclusa e rivedendo le foto di quei mesi, quasi non mi riconosco più.










venerdì 3 agosto 2012

pesto rustico a modo mio




Un'appetitosa pasta tiepida, callosa e croccante, dove si sapori si incontrano senza mescolarsi. Il profumo del basilico che attraversa il giardino, entra dalla porta e finisce nel mortaio, per poi diffondersi in tutta la cucina, invitante e seduttivo, direi quasi malizioso.
Non so dare dosi precise per questa ricetta, come per quasi tutto quello che cucino, ma posso suggerire un'idea.

Ingredienti (e non dosi):
una buona pasta di grano duro che tenga la cottura
basilico freschissimo
olio evo ovviamente
fagiolini
una patata grande
mandorle
pecorino stagionato
parmigiano grattato
sale rosa

Per prima cosa lessare i fagiolini (mondati e lavati), utilizzando preferibilmente la pentola a pressione con cottura a vapore. Devono rimanere callosi e assolutamente non sfatti. Far raffreddare. Nell'acqua di cottura dei fagiolini lessare la patata tagliata a dadini. Anche questa deve risultare cotta ma non morbida. In un mortaio o con l'aiuto di un mixer, tritare un pugno abbondante di mandorle, un bel pò di foglie di basilico, qualche fagiolino tagliato a pezzettini, il parmigiano grattato e abbondante olio evo. Tagliare a pezzettini piccoli (la stessa dimensione delle patate più o meno) i fagiolini e il pecorino stagionato. In una ciotola mischiare il pesto, i fagiolini e le patate e salare.
Nel frattempo far cuocere la pasta e scolarla al dente. Condirla con il pesto rustico, olio evo, i quadratini di pecorino stagionato e qualche foglia di basilico.
Sfiziosa e nutriente e buonissima anche fredda!
Buon appetito.

mercoledì 1 agosto 2012

Esercizi e merende golose





Allora, la storia di questa chiamiamola merenda è più o meno questa. E' venuta a trovarmi una mia cara amica e passo come al solito giorni a pensare al dessert. Avevo uno stampo a mezza sfera e la voglia di provare qualcosa con l'agar. Allora mi butto sul facile (si fa per dire) e progetto una banalissima panna cotta alla vaniglia con agar ma servita con una tuile dentelles al cacao amaro e una salsa al caramello salato e visto che è estate e il gelato ci sta sempre bene, una bella quenelle di gelato al cioccolato o alla nocciola (a scelta) su un cestino di pasta sigaretta. Questo il programma. Il giorno prima faccio i cestini e preparo l'impasto per la tuile. Fin quì tutto perfetto. Il giorno della cena comincio a spulciare a destra e a manca ricette di panna cotta con agar. Beh, non ce ne sono due uguali. Chi dice di mettere una quantità di agar, chi un'altra, chi dice di scioglierlo a freddo e portarlo a bollore, chi dice di farlo bollire per tre minuti. Insomma una vera giungla. Vabbè, si va per tentativi. Il primo è andato davvero male! Il risultato è stato una panna cotta divisa in due ma stranamente più o meno con la stessa consistenza ma con una parte più trasparente ed una bianco candido. Beh, l'agar non si è sciolto bene immagino. Buona era buona ma con lo stampo a mezzasfera sembrava un occhio di pesce lesso! Il resto era comunque perfetto e l'errore è passato in secondo piano. La foto quindi non è quella del piatto pensato al principio ma di una merenda fatta con gli avanzi il giorno dopo. Una merenda chic!


Yogurt homemade con salsa al caramello, tuile dentelles al cacao amaro e gelato alla nocciola con bastoncino di pasta sigaretta.... e il conto in sospeso con l'agar

tuile dentelles al caco amaro
125 gr di succo di arancia
50 gr di farina debole
125 gr di zucchero a velo
100 gr di zucchero di canna
25 gr di zucchero semolato
25 gr di caco amaro
150 gr di burro sciolto e a temperatura ambiente

Sciogliere il burro e lasciarlo freddare. Setacciare la farina con il cacao e lo zucchero a velo. Mescolare le polveri con gli zuccheri e a parte mischiare il succo d'arancia con il burro. Versare i liquidi nelle polveri fino ad ottenere un composto omogeneo. Coprire con la pellicola e lasciare in frigo per 24 ore.
Si può stendere a cucchiaiate su carta da forno o in un unico foglio, dipende dalla forma che si vuole ottenere, bisogna comunque considerare che in forno si scioglie e si allarga.
Infornare a 200° preferibilmente con valvola aperta per 10 minuti.


Pasta sigaretta
100 gr di burro morbido
100 gr di zucchero a velo
80 gr di albume
100 gr di farina

Mischiare il burro con lo zucchero senza montarlo, aggiungere l'albume poco alla volta e in ultimo la farina setacciata.
Stendere l'impasto a cucchiaiate su carta da forno e spalmarlo in un leggero strato con le dita se si vuole ottenere una forma tonda, oppure si possono ritagliare degli stencil su cui passare con una spatola il composto (gli stencil vanno tolti prima di infornare, ovvio).
infornare a 200° per 5-6 minuti, fino a doratura.
Appena sfornate le cialde sono facilmente modellabili, poggiandole su un bicchiere capovolto e esercitando una leggera pressione intorno si possono realizzare dei cestini, oppure le cialde si possono arrotolare per formare delle bacchette. 
Una volta asciutte sono molto fragili, bisogna essere molto delicati e farne in più non guasta, ai visto mai!


Salsa al caramello (ricetta di Montersino)
250 gr di zucchero semolato
75 gr di acqua
175 gr di acqua calda

Far caramellare lo zucchero con 75 gr di acqua finchè diventa biondo. Togliere dal fuoco e aggiungere poco per volta l'acqua calda facendo molta attenzione perchè schizzerà ovunque. Quando ha smesso di schiumare rimettere sul fuoco per un minuto circa mescolando continuamente. Una volta freddo si conserva tranquillamente in frigo.

martedì 31 luglio 2012

piladelpìa diceva kaori, ma questo è moooolto meglio!

Lo yogurt, inutile dirlo, è quello nostro, quindi di base ha una piccola quantità di zucchero di canna che gli da un saporino molto gradevole. Dopo 24 ore ed il riposo in frigo risulterà più solido e poco cremoso, ma basta stemperarlo leggermente con del latte oppure con l'acqua di cottura delle verdure o della pasta (e si quì la desperate housewife che è in me non si contiene più) ed è perfetto. Economico, si può fare con il latte che si preferisce (capra, soia, scremato) e senza conservanti e tanti cari saluti a kaori!!

yogurt fatto in casa, risparmio e non impazzisco con le etichette!!



lunedì 30 luglio 2012

note estive_pizza ad alta idratazione e lentissima lievitazione



Dopo tanto provare e tanto pellegrinare sono arrivata alla ricetta base che più mi soddisfa. Innanzi tutto non richiede l'uso della planetaria che tanto ancora non ho, poi prevede pochissimo lievito e la lunga lievitazione la rende ben areata e molto digeribile.
Questa è ovviamente la versione base da condire o semplicemente con una salamoia di ovio evo, sale (per me il migliore è il sale rosa, non troppo "salato" e dai grani medi) e rosmarino o a piacere.
La mia preferita è la margherita, da buona napoletana, e la faccio così.
Stendo la base e ci verso un sughetto di pomodoro sciuè sciuè (olio, pomodori freschi pelati e un pizzico di sale), un filo d'olio evo e inforno. Quando siamo quasi a fine cottura la tiro fuori e la cospargo di pezzettoni di mozzarella di bufala e la rimetto in forno. La mozzarella deve sciogliersi giusto un pò, non deve essere fusa completamente. Alla fine aggiungo il basilico rigorosamente fresco (del mio bel vaso quì fuori)! La taglio con le forbici (si, avete capito bene, a me le rotelle stanno antipatiche) e la servo sul vassoio a centro tavola, il cosiddetto piatto sociale. Pizza, birra e olimpiadi e passa la paura!

sabato 21 luglio 2012

Torta fredda di yogurt e pesche senza glutine... tutto home made

Piccola cosa lo so. Una torta facile facile ma frutto di cure e lavoro su vari fronti. La base della torta è fatta con questi cantucci di riso e quinoa senza glutine fatti in grande quantità e quindi rimasti in dispensa annoiandoci tutti. Lo yogurt è fatto da noi con una ricetta che riporterò e le pesche sono del nostro piccolo alberello che ogni anno ci regala chili e chili di dolcezza.





Ingredienti per la base:
200 gr di biscotti secchi sbriciolati ben bene
100 gr di burro fuso
Come si può notare anche dalla foto la base è un pò alta quindi secondo me le dosi possono essere leggermente ridotte

Frullare i biscotti con un cutter e mischiarli al burro fuso. Sistemare la pasta sbriciolona ottenuta sul fondo di una tortiera con cerniera rivestita di carta da forno premmendo con cura. Consiglio di usare un anello rivestito con nastro acetato e di sistemare su un piano piatto un foglio di carta da forno e di procedere allo stesso modo.
Mettere in frigo per un paio di ore.

Ingredienti per la mousse allo yogurt:
375 gr di yogurt a scelta tolto un po’ prima dal frigo (io uso il mio)
200 ml di panna montata
4 cucchiai di zucchero a velo
12 gr di colla di pesce
50 gr di purea di pesche (fatta frullando semplicemente le pesche)

mettere a bagno la gelatina in acqua fredda con ghiaccio. Scaldare la purea di pesche. Quando la gelatina sarà ammollata, strizzarla per bene e scioglierla nella purea di pesche. Lasciare intiepidire. Montare la panna all'80% (semimontata quindi). Mescolare per bene lo yogurt con lo zucchero a velo e aggiungerci la purea di pesche. Per ultimo aggiungere la panna semimontata. Ora si apre la diatriba, come si fa? si mette la panna nello yogurt o lo yogurt nella panna? I professionisti che ho conosciuto su questo si dividono, quindi dirò come faccio io. Poichè lo yogurt ha una consistenza molto densa e pesante io metto un paio di cucchiai di panna nel composto e mescolo con la frusta, poi verso quasi a filo il composto nella panna mescolando con il leccapentola con movimenti dall'alto verso il basso.
Una volta reso omogeneo versarlo sulla base di biscotti. Sbattere con attenzione la tortiera su un piano in modo da far fuoriuscire l'aria e non creare le bolle antiestetiche e mettere in frigo per qualche ora.

Ingredienti per la gelee di pesche:
250 gr di pesche in purea
100 gr di sciroppo 30° baumé
12 gr di colla di pesce

Per lo sciroppo a 30° baumé la proporzione è di 1000 ml di acqua e 1350 gr di zucchero portati quasi a bollore.
Mischiare la purea e lo sciroppo.
Scaldarne una piccola parte sul fuoco. Incorporare la gelatina precedentemente ammollata in acqua e ghiaccio e strizzata per bene. Miscelare bene e una volta sciolta aggiungere la restante purea. Versare sulla mousse di yogurt e rimettere in frigo.

Ecco fatta la torta. Semplicissima, fresca e confortante per me che mi sento sempre più vicina a Bree van de Kamp e non mi piace per niente!
Io l'ho servita con fettine di pesca fresca appena tagliata e senza gelatina, dadini di gelee di pesche avanzata e gocce di miele al pistacchio.
Buon appetito!

giovedì 12 luglio 2012

cantucci di riso e quinoa senza glutine

L'effetto Cagliari continua. Sono arrivati i libri ordinati, uno dei quali è....lo ammetto ci sono cascata anch'io....Golosi di salute di Luca Montersino. Beh, io di solito faccio così: compro un libro, vedo una ricetta che mi piace e poi faccio ricerche e alla fine faccio sempre di testa mia. Stavolta ho deciso di seguire dall'inizio alla fine tutte le indicazioni ed ho fatto bene. Sono anche riuscita a trovare la farina di quinoa (e se la vendono ad Osimo, credete, si trova ovunque) ed ecco quì dei cantucci che non hanno niente, ma proprio niente da invidiare a quelli "normali". La ricetta è, come dicevo, di Montersino e la riporto interamente con alcune mie considerazioni.






Ingredienti per tanti, tanti cantucci:
325 gr di zucchero semolato
250 gr di zucchero di canna grezzo
250 gr di uova
100 gr di tuorli
5 gr di bicarbonato d'ammonio
350 gr di mandorle non pelate
625 gr di farina di riso
50 gr di farina di quinoa
vaniglia

Montare le uova e i tuorli con gli zuccheri e la vaniglia. Aggiungere le farine setacciate con il bicarbonato e infine le mandorle intere e non pelate. Con il sac a poche senza bocchetta formare dei filoncini per tutta la lunghezza della teglia e infornare a 190° per 15 minuti. 
La ricetta dice di tagliare i filoni a fine cottura ma il mio consiglio è di lasciarli freddare e quindi indurire su una griglia per ottenere un taglio più preciso (ho provato entrambi i modi e lasciandoli riposare per un pò è stato molto più facile).
Tagliare i filoni a fettine diagonali e ripassare in forno a 150° per tostarli.
Buon appetito celiaci e non!

martedì 10 luglio 2012

simil_grancereale e quel che resta di Tuscania

Sono a casa. I mesi trascorsi in Etoile sono stati talmente intensi che mi sembra passata una vita. I primi giorni mi guardavo intorno sperduta, non trovavo più i miei spazi (alquanto risicati), persino il pavimento mi sembrava sconosciuto. Il tempo, davvero troppo. Vagavo freneticamente in cerca di qualcosa da fare mentre tutto (e tutti) mi diceva "calma Verena, rilassati, siediti, respira che ne hai proprio bisogno". Le settimane a Cagliari mi hanno davvero rinfocillata. Produzione, idee nuove da poter condividere, vecchie amicizie consolidate e nuove nate nel migliore dei modi. Valentina, Rita, Pinella ce l'ho con voi ovviamente. Nuove energie hanno ricominciato a scorrere e ho cominciato davvero ad intravedere la possibilità di essere quello che voglio, senza rinunce da parte mie e senza sacrificare il mio essere e voler sempre essere innanzitutto una madre. Non sarà semplice, non lo è mai per una donna, ma è possibile e così sarà allora.
Certo passare dai laboratori dell'Etoile o da quelli della Pasticceria Piemontese alla cucina di casa mia è deprimente a dir poco. Confido in qualche acquisto (meglio regalo essendo ad ora ufficialmente disoccupata) futuro che mi permetta qualcosa in più senza diventare matta.
Il periodo vissuto a Tuscania è tatuato (in senso ancora figurato) sulla mia pelle e tutto intorno a me. Una maglietta in un cassetto, un quaderno di appunti, libri nuovi. Sono una persona diversa con una diversa, davvero maggiore professionalità.
Ci sono cose che restano.
Ma ci sono anche cose che passano....tipo il pacco di muesli che son mesi che sta li e gira l'italia saltando di busta in busta.
Beh basta, non ti sopporto più.






Ricetta simil Grancereale con il muesli della coop di Tuscania:
150 gr di muesli alla frutta tritato grossolanamente
200 gr di farina (per me di farro bianca)
180 gr di burro
100 gr di zucchero (per me zucchero di canna)
55 gr di uova intere (1 uovo leggermente sbattuto)
1/2 cucchiaino di bicarbonato
sale

Setacciare la farina, il bicarbonato e il sale. Aggiungere il burro a pezzi e impastare con le mani fino a renderlo granuloso. Aggiungere il muesli tritato e lo zucchero e impastare. In ultimo versare le uova e mescolare quanto basta a rendere il composto omogeneo. Appiattire, avvolgere con carta da forno e lasciare riposare in frigo per un'ora abbondante. Scaldare il forno a 180°, stendere la pasta, copparla a piacere (considerare che in forno tenderanno ad allargarsi e perdere la forma), sistemare distanziandoli su carta da forno e infornare per 10-15 minuti.
Adriano dice che sono speciali con una bella spalmata di marmellata di fragola home made e inzuppati nel latte freddo. Non so se consigliare quest'ultimo passaggio ma il biscotto secco merita, facile e sano.
Buon appetito!

giovedì 29 marzo 2012

I biscolatte





La ricetta è semplicissima e non ha bisogno di tante presentazioni. L'originale forse era di Montersino ma io l'ho copiata da Paoletta e la riporto solo con poche varianti.

Ingredienti:
 485 gr di farina 180W (per me una 00)
200 gr di zucchero semolato
200 gr di burro morbido
65 gr di amido di riso (per me amido di mais)
85 gr di uova (circa 1 uovo intero ed 1 tuorlo)
40 gr di panna fresca
20 gr di sciroppo di glucosio (e chi ce l'ha!)
4 gr di lievito chimico (per me cremor tartaro)
1 bacello di vaniglia (ho messo 1 cucchiaino di vaniglia in polvere)


Lavorare il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Unire le uova fino ad assorbimento, poi la panna, un pizzico di sale e la vaniglia.
Incorporare la farina ben setacciata con l'amido ed il lievito. Lasciare riposare l'impasto in frigo per almeno 30 minuti. Stenderlo dello spessore di 7 mm, coppare a piacere e infornare in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti circa, o meglio fin a doratura.
Buon appetito!

mercoledì 21 marzo 2012

la colazione dell'imperatore (e della sua mamma)






L'imperatore in questione ha 5 anni e va matto per i cornetti con la marmellata e la sua mamma, che potete vedere riflessa sul cucchiaino (hahaha), va avanti a bibitoni di orzo. Questa è la nostra colazione ideale, veloce e nutriente.
Il cornetto non sarà un croissant sfogliato fragrante e traboccante di profumi ma è facilissimo, in un'ora se ne fanno una ventina ed è molto morbido. Insomma ideale per i bambini. Il risultato è una sorta di brioche che si può realizzare in casa senza bisogno di attrezzature particolari, congelare e cuocere al bisogno.





Ingredienti per una ventina di cornetti medi: (la ricetta l'ho presa non so dove, non me ne vogliate)
500 gr di farina 00
50 gr burro
25 gr di lievito di birra
150 gr di latte
150 gr di zucchero
2 uova

Intiepidire il latte e scioglierci lo zucchero ed il lievito.
Amalgamare il burro alla farina, poi aggiungere le uova e lavorare con la frusta. 
Versare a filo il latte, mischiare bene e lasciare lievitare per 2 ore minimo. Dividere l'impasto in tre palline e stenderle tipo pizza (rotonde e sottili). Tagliarle a spicchi (6 per dei cornetti più grandi, 8 per cornetti medi-piccoli). Farcire a piacere (consiglio di abbondare perchè il cornetto continuerà a lievitare e sembrerà vuoto altrimenti), arrotolare e dare la forma tipica.
Lasciare lievitare tutta la notte coperti e infornare al mattino a 190° per 15 minuti.

Sfido a mangiare 24 cornetti tutti insieme e poichè non si mantendono fragranti per più di un giorno, conviene congelarli dopo la lievitazione e scongelare la sera se si vogliono gustare al mattino. Provati anche così e sono perfetti come appena fatti.
Buon appetito!

P.S. una mia amica, malata anche lei come me di cucina, mi consiglia giustamente di congelarli prima della lievitazione lunga altrimenti il rischio è che sappiano troppo di lievito lasciandoli tutta la notte a scongelare e poi occupano meno spazio ;)

sabato 10 marzo 2012

ciambelline al vino con farina di farro e zucchero di canna


E queste si che sono perfette! Aromatiche, gustose e tutto sommato anche abbastanza leggere. La versione di base è questa ma con qualche variante

Ingredienti:
500 gr di farina di farro bianca
125 gr di olio di semi
125 gr di vino bianco secco
200 gr di zucchero di canna
un cucchiaino di ammoniaca per dolci

Impastare gli ingredienti comeuna frolla, avvolgere in pellicola e lasciar riposare per un paio di ore. Formare le ciambelline (io l'ho dovuta prima stendere con il mattarello e ritagliare a strisce), passarle nello zucchero di canna da un solo lato e infornare abbastanza distanziate a 170° per 20 minuti e comunque fino a doratura.
Buon appetito!