giovedì 19 maggio 2011

di ritorno dal dottore

Appuntamento alle 18.30, grandioso! Vabbè oggi pomeriggio si cucina. Menù della serata: pasta condita con un sughetto di olive, pomodori freschi e tonno, fagiolini olio e limone e una bella torta dietetica!


La ricetta di questa "torta magica" senza uova, senza burro e senza latte è ancora una volta frutto del libro di Natalia e le dosi sono queste:
300 gr di farina
1 bustina di cremor tartaro o di un qualsiasi lievito per dolci (Natalia suggerisce il Cremor Tartaro e io condivido)
220 gr di zucchero di canna
250 ml di latte di soia (io ne ho usato uno bio alla vaniglia)
80 ml di olio di semi
buccia di arancia bio
50 ml di succo di arancia
2 cucchiai di gocce di cioccolato

Accendere il forno a 180°, mescolare zucchero + olio + latte + succo + farina miscelata al lievito e amalgamare bene. Versare in uno stampo a ciambella unto o negli stampini dei muffin, coprire con le gocce di cioccolato ed infornare per 30 minuti (nela caso della ciambella, meno se fate i muffin). Controllare la cottura con lo stecchino.
Sembra un pò "zeppo" m vi assicuro che è molto morbido e buonissimo!

sabato 14 maggio 2011

peccato che è solo un giardinetto



sotto questa pianta di rose è stato piantato il cordone ombelicale di Francesco e questi sono i regali che ci restituisce ogni anno.
Quanto ci piace il nostro giardino, un fazzoletto di terra dove però non ci facciamo mancare nulla. Albero su cui arrampicarci, erba dove far correre i cavalli, tavolino su cui disegnare e fiori profumati.

pittura pasticciata

quattro ciotoline, un pò di colori e tanta pazienza.
Gli ingredienti ideali per un pomeriggio di primavera.
 Ed ecco i risultati. Il blu esprime un animo delicato e sensibile, ricettivo e desideroso di particolari attenzioni. Il rosso esprime invece vitalità e soprattutto bisogno di spazio per esternare la propria ricchezza inventiva e concreta.... Un bambino che non lascia il foglio bianco è un bambino che non ha particolari paure o timori. (Colori _ Evi Crotti e Alberto Magni _ RED edizioni)
Adriano (come acqua)

Francesco (tutto un fuoco!)

martedì 10 maggio 2011

dodici anni


Non voglio parlare di cosa significa questo giorno per me.
Solo grazie.
Grazie per questi splendidi fiori, grazie per la serata (piena come al solito di tutti i possibili stati d'animo) e grazie per questi dodici anni che nel bene e nel male mi hanno accompagnato, formato e ristrutturato.
Grazie

domenica 8 maggio 2011

la mia festa della mamma

tortine alle fibre con pezzi di mela e cannella (ricetta di Natalia)

tortine alle fibre con pezzi di cioccolata riciclata (ricetta di Natalia)

Torta yogurt e limone (ricetta sempre di Natalia) A me forse è venuta un pochino bassa ma non avevo montato benissimo le chiare e forse dipende da questo. Ma l'ho assaggiata ed è fantastica!

Pane di semola con i semi di zucca (fotografato prima della cottura) per accompagnare del pollo con carote e mele che non sembra male.
Questa domenica mattina è andata via nella preparazione della cena di stasera. Ora aspetto solo i miei bimbi (ragione per la quale oggi si festeggia) di ritorno da Roma e la mia mamma e fuoco alle polveri!

Mi sono buttata subito a capofitto nel regalo di Natalia ed ho sperimentato subito due ricette semplici ma gustosissime. Davvero favolose!

domenica 24 aprile 2011

ho vinto, non ci posso credere!

il castello è salvo


lo credi davvero? pensi veramente di essere al sicuro?
"ho saputo, sai, mi dispiace molto"
"no guarda, non devi proprio preoccuparti, io sto bene, sto bene davvero".

è stato il momento della rabbia, quella furente (quella di cui mi pento).
è stato il momento del dolore, quello che dilania.
è stato il momento del lutto in cui non credi di farcela.
è stato il momento della rivalsa.
ora è il momento dell'attesa.

stai bene? si sto bene. nel senso che non mi sento morire, non mi sento sporca, non mi sento brutta (brutta dentro).
ma ho smesso di sentirmi invincibile, immortale.
ho smesso di pensare a me come una persona diversa, in salvo.

in salvo da cosa? dai tradimenti, dal disamore. il mio, i suoi. il dolore si mischia e non ha più bandiere.

te lo ripeto, stai bene? si sto bene.
allora perchè hai tirato su il ponte levatoio, perchè hai ricostruito e tappato tutte le finestre e tieni gli abitanti prigionieri, senza possibilità di scambi produttivi con l'esterno?
se la guerra è finita, se si è in pace a che serve rimanere arroccati tra ruderi carestie?
bella domanda. forse la guerra non è finita. forse le armi hanno smesso di rosicchiare le mura e rompere i vetri, forse il sangue non sporca più il selciato, ma forse non siamo ancora in pace.
dalle alte torri le sentinelle continuano a vegliare senza sosta e dalle anguste cantine si ode il battere dei fabbri sulle lunghe spade.
le spesse mura hanno retto e il pesante portone ha resistito. dentro al castello gli abitanti si sentono al sicuro. alcuni si tappano le orecchie per non sentire. dov'è finito il figlio del fornaio? boh, era lì un'attimo fa che giocava con la fionda. qualcuno però ha disubbidito agli ordini ed ha calato una fune, una via d'uscita (o di entrata) dall'attesa. eh si, perchè gli ordini della regina non sono mai come gli ordini del re, si sa, lei è matta.
ma ora che l'albero ha perso le sue radici continuerà ancora ad ondeggiare con i suoi rami o crederà più sicuro tuffarsi in un vaso ed aspettare?

non so rispondere.

sarebbe facile perdonare, andare avanti tutte le mattine come sempre e concludere tutte le sere come sempre, o quasi.
è possibile? no, non più.

come stai? non lo so, spero bene.

mercoledì 13 aprile 2011

i motivi per cui vale la pena vivere

Mi sembra di vivere nella terra di EX.
Parlo con i miei ex amici del mio ex compagno nella mia quasi ex casa.
Ho appena rotto un ex barattolo di nutella e penso alla mia ex vita.

Ho ricevuto una telefonata, una di quelle che sai di doverti aspettare ma che fai finta di non aspettare. "Marco ha tre giorni di vita". Si, stava male da tempo. No, non c'era più niente da fare.
Marco non lo conosco. E' il figlio di un ex collega del mio ex compagno. L'ho visto un paio di volte. Marco è un ragazzo di 25 anni in un ospedale lontano da quì che aspetta (lui si).

Ho 31 anni e vago nella terra di EX. Ho buttato via le scarpe strette e ormai logore che per un errore avevo scambiato per stivali da pioggia e invece erano espadrilles di un improbabile colore anni ottanta.

I miei dieci motivi per cui vale la pena vivere oggi (e solo oggi) sono questi:
in ordine sparso e senza priorità

1) per la prima volta che assisti alla nascita di un essere umano
2) per la musica, in tutte le sue articolazioni
3) per i libri, l'odore e il sapore che hanno
4) per leccare la ciotola dove hai impastato un buon dolce
5) per i colori, della natura, delle cose, delle persone
6) per l'odore della pioggia sulla terra
7) perchè ogni giorno puoi scegliere di essere uguale
8) perchè ogni giorno puoi scegliere di cambiare
9) perchè vivere è un'esperienza meravigliosa
10) per l'amore e chi lo sa fare

mercoledì 7 aprile 2010

La nascita del bambino di zucchero


Coccolo è nato un lunedì mattina alle 6,35. Era il 30 marzo 2009.
Anche con lui avevo avuto dei problemi durante la gravidanza, le solite contrazioni e la solita vasosuprina fino alla 32 o 35. Ero stata ricoverata 3 giorni per una colica renale al 7° mese che aveva fatto partire un falso travaglio.
Ma questa volta ero determinata a non farmi fare nessun tipo di forzatura. Avrebbe deciso lui come e quando nascere, al diavolo le contrazioni e al diavolo pure le dilatazioni.
Il giorno prima eravamo andati al cinema a vedere Ponyo sulla scogliera, poi pappa e ninna presto come al solito. Verso le 5,15 mi sveglia la prima contrazione. E' forte e penso "ci siamo. Prendiamo il tempo, inutile scapicollarsi all'ospedale". Aspetto la seconda, poi la terza. Sveglio il mio compagno e intanto le contrazioni non sono regolari ma sempre più ravvicinate. Durano poco, ho il tempo di respirare.
Arriviamo in ospedale alle 6,15. L'ostetrica mi chiede ogni quanto ho le contrazioni, "ogni 2 minuti". Mi visita direttamente in sala parto. Mentre mi spoglio le diciamo che vogliamo fare il parto in acqua. "si, si" e va a telefonare al ginecologo che dormiva (a casa sua suppongo). Mi visita e mi dice "stellina, non faccio neanche in tempo a riempire la vasca, quando senti di spingere, spingi". Detto fatto.
Dopo poche spinte è nato il mio bimbo di zucchero.
Aveva un giro di cordone intorno al collo ed era piccolino ma già strillava.
Ci hanno portato nella stanza delle coccole e siamo stati un pò inebetiti a guardarlo e a scegliere il suo nome.
Un'ora dopo ero in piedi felice con il mio secondogenito attaccato al seno e il primo che lo guardava.
Coccolo pesava 2,780 ed era lungo 49 cm.

mercoledì 10 febbraio 2010

m'illumino di meno


questo blog aderisce a m'illumino di meno. Il 12 febbraio calerà il sipario e per 24 ore non si scriverà nulla.
Io personalmente non accenderò il computer (se non al lavoro) e (notizionaaaaaa) non farò lavatrici. Per il resto cercherò (ma lo facciamo già) di stare attenta, di non lasciare spie inutili per casa eccetera eccetera.
Aderite, aderite, aderite