lunedì 11 gennaio 2010

nato con la placenta


Lotus Birth è il modo più dolce, sensibile e rispettoso per entrare nella vita. E' la procedura di nascita in cui il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta. Pochi giorni dopo la nascita (dai 2 ai 10, ma di media 3/4) il cordone si separa in modo naturale dall'ombelico del bambino. Il distacco avviene quando entrambi, bambino e placenta, hanno realmente concluso il loro rapporto e decidono sia giunto il momento della separazione. Il contatto prolungato con la placenta permette al bambino di ricevere tutta la quantità del preziosissimo sangue placentare che è presente alla nascita e che la natura ha previsto per la costituzione del sistema immunitario. E' un periodo di transizione in cui il bambino può separarsi dal corpo della madre dolcemente e gradualmente e completare il suo corpo eterico. Un tempo importante per stabilizzare il sistema respiratorio autonomo e gli altri organi. Quindi un tempo che rallenta il processo del dopo nascita e porta la consapevolezza dei bisogni del neonato, permettendo che germoglino intimità e integrazione: il vero bonding, i cui benefici effetti accompagnano la famiglia nel corso della vita. Il Lotus Birth è una bellissima e logica estensione della nascita naturale: ci invita a rispettare il cosiddetto secondamento, la fase in cui nasce la placenta, e ad onorare quest'ultima quale prima fonte di nutrimento del neo-nato.
Molte culture indigene hanno un forte senso di appart
enenza ad un continuum, di cui la nostra cultura fondata su un “io” isolato ci priva. Se riflettiamo su com’è avvenuta la nascita della maggior parte di noi (“drogati” dai farmaci, isolati dalla madre e privati dell’accesso al seno, del contatto epidermico e dell’abbraccio, ossia dei bisogni basilari di ogni cucciolo di mammifero), possiamo iniziare a comprendere meglio le difficoltà che abbiamo nei rapporti interpersonali. Le implicazioni del Lotus Birth diventano più chiare se le consideriamo nella prospettiva delle antiche tradizioni misteriche sviluppatesi in diversi luoghi, in India, in Cina e nell’antico Egitto: attraverso le discipline contemplative e meditative, queste tradizioni avevano sviluppato una conoscenza della totalità dell’essere umano tuttora assente nella medicina occidentale. In termini generali, esse descrivono una serie di dimensioni in cui gli esseri umani vivono simultaneamente, spiegando come una disarmonia o un trauma in una dimensione si ripercuotono sulle altre.

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